Regia di Steno vedi scheda film
Il film poggia tutto sulle spalle, pur possenti, di Alberto Sordi, che è decisamente scatenato. Basta lui per far guardare il film volentieri. Per il resto, secondo me la pellicola è abbastanza esile, e appena dotata di una trama e di una sceneggiatura. L'idea di base, comunque, è buona: prendere cioè in giro i molti giovanotti che all'epoca imitavano più che potevano la cultura americana. Non a caso di quegli stessi anni è anche la celebre canzone "Tu vuo' fa' l'americano".
Tuttavia, mutatis mutandis, la stessa operazione satirica si potrebbe fare oggi, benché in ambiti diversi. Si pensi a tutti coloro che scimiottano gli americani con parole in inglese premute a forza dentro la nostra lingua che pure è già sufficientemente ricca, o a tutti i top manager, i venditori, i carrieristi che imitano a più non posso modi di fare e di pensare d'oltreoceano. Ce ne sarebbe di materiale!
La scena degli spaghetti è di diritto entrata nel mito del nostro cinema popolare, come pure la battuta di Sordi quando mangia quel tentativo di piatto americano: "Ammazza, che zozzeria aò!".
Pure la sequenza della moticicletta e diventata famosa, anche a giudicare dai poster che si vedono in giro, con Sordi e la ragazza tutti gasati che sfrecciano su una strada fuori Roma.
Divertente ho trovato anche la loquela di Sordi, divisa tra finto inglese e romanesco. In ogni caso, un film che bisogna vedere.
PS: aiuto regista è Lucio Fulci, che bazzacava l'ambiente la commedia leggera prima di passare al thriller sadico e truculento.
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