Regia di Steno vedi scheda film
Alberto Sordi scatena il suo straripante talento comico e così riesce a reggere, da solo, le fila di un film dalla sceneggiatura assai carente. L'opera è diventata un cult movie, però "Un americano a Roma" sta alla cinematografia di casa nostra come un tormentone sta alla linguistica italiana: l'Albertone dei "maccaroni" e del "Kansas City" si è impresso nella memoria popolare come prototipo del simpaticone, caratterizzato da una equilibrata miscela di ingenuità e follia. Ma forse solo pochi sarebbero in grado di raccontare la sua storia: una successione di momenti farseschi costruiti intorno a gag piuttosto deboli, e che, pertanto, non raggiungono nemmeno la compiutezza dello sketch. Il film poggia quasi esclusivamente sul finto americano parlato da Nando Moriconi: un profluvio disarticolato che è come una vivace spruzzata di colore su un paesaggio smorto.
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