Regia di Paolo Spinola vedi scheda film
Durante una vacanza al mare, un imprenditore e l'amante ricevono la visita della figlia adolescente di lei. Fra quest'ultima e l'uomo maturo scoppia una relazione destinata a sconvolgere i già precari equilibri della situazione.
A tre anni di distanza da La fuga, opera prima di Paolo Spinola, ecco che il Nostro si produce in questo L'estate, dramma psicologico che scava nel malessere della coppia borghese; a guardar bene, il piatto forte del regista, che sostanzialmente proseguirà tale discorso l'anno seguente in La donna invisibile. Al di là di un cast di buoni/ottimi interpreti tutti in parte e al di là degli intenti sicuramente ambiziosi di partenza, la pellicola non lascia grandi tracce del suo passaggio, insabbiandosi fra personaggi e situazioni poco originali (l'uomo adulto e la ragazzina; la noia borghese; ma anche, perchè no, la basilare questione del divorzio). Al culmine di questa prevedibilità si trovano il maschio latino inarrestabile (e incosciente) conquistatore e la donna moderna fascio di nervi, pronta in qualsiasi istante al collasso: con due protagonisti di questa risma, si capisce perchè il lavoro deluda. Bravi lo stesso Enrico Maria Salerno (e per forza), Nadia Tjller, la giovanissima Mita Medici, Carlo Hinterman e Gordon Mitchell; la sceneggiatura è frutto della collaborazione fra Spinola e Rafael Azcona, solitamente penna ben più pungente. Curiosità: la colonna sonora, improntata ai contemporanei suoni pop-rock-beat, è firmata da Gianni Boncompagni. 3,5/10.
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