Regia di John Mackenzie vedi scheda film
Charles Bronson lo preferiamo più attivo che verbale, ma quando si mette dalla parte dei deboli, con quel suo "viso di pietra" che gli anni ammorbidiscono, non possiamo resistergli. Ricostruzione di alcuni fatti di sangue occorsi in Virginia e che hanno coinvolto Jock Yoblonski, sua moglie e la figlia, mentre tentavano invano di dare giustizia al sindacato dei minatori. Il cattivo è il caratterista Wilford Brimley, che le pesterà pure a Tom Cruise ne "Il Socio", ma è un po' tutto il sistema americano ad esserlo. Rappresentato dal vecchio sindacalista corrotto e meschino, l'America si rispecchia, anche se un po' troppo didascalicamente, in questa corruzione, in questa aberrazione degli ingranaggi democratici. Il film si vede con piacere, e ogni tanto il regista sa essere interessante nel tocco personale, soprattutto alla fine, durante l'esecuzione di Bronson e famiglia. Tra i suoi assassini anche un giovane Keano Reeves che vantava già all'epoca una presenza scenica notevole e superiore agli altri comprimari. E comunque, che tenerezza quel "giustiziere" che muore aggrappandosi alle lenzuola del suo letto in una notte d'inverno.
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