Regia di León Klimovsky vedi scheda film
Dimenticatissimo ma non brutto ....
Un peone del Nuovo Messico si ribella contro i nuovi prepotenti dominatori statunitensi e fonda una banda di fuorilegge , ma ... Una delle tante co-produzioni italo spagnole dirette dal prolificissimo argentino Leon Klimovsky , ergo una pellicola di Serie B se non C . Però non di quelle scadenti ed inguardabili , questa qui ha una sua dignità pur nell' evidentissimo pauperismo . Innanzitutto la trama non è delle più banali e vira più sul registro drammatico che sull' avventuroso , con questo fuorilegge per forza che nello stesso giorno perde la moglie e la potestà del figlioletto in fasce e che non sa se e come riallacciare i rapporti con lui . A risolvere definitivamente il dilemma ci penserà la spietata avidità di un ex complice , che gli consentirà di conoscere il bambino e di redimersi coraggiosamente . Come ho già detto , il budget è palesemente scarso , però le locations almeriane sono ormai una garanzia di buona efficacia , come pure la colonna sonora di Carlo Savina .
Il cast invece è decisamente mediocre , basti pensare che il protagonista assoluto è Guglielmo Spoletini , caratterisata romano al suo forse unico ruolo primario . Non che se la cavi male , però sembra non avere una grande naturalezza con le armi da fuoco . Il cattivissimo ha il ceffo beffardo ed inaffidabile di Eduardo Fajardo , mentre i nomi probabilmente più noti sono impegnati in ruoli di secondo piano , dove troviamo il divo televisivo americano Wayde Preston , Sydney Chaplin ( figlio del sommo Charlot ! ) ed Agnès Spaak , sorella minore della più celebre Catherine . Insomma , uno degli Spaghetti Western più dimenticati ma non certo uno dei più brutti . Posso arrivare anche a dargli un inatteso 6 .
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