Regia di Robert Parrish vedi scheda film
Tra ingenuità, minigonne e passione per l'esplorazione spaziale, la ditta Jerry e Sylvia Andersen confeziona un prodotto piacevole e apparentemente senza alcuna possibilità di speculazione scientifica. Ma dopo le scoperte quantistiche, inbcredibilmente, anche una trama così assurda potrebbe essere altissima sci-fi. Cmq divertente e ben fatto.
Un altro gioiellino della premiata ditta Jerry & Sylvia Anderson, molto sulla scia di UFO, ma qui con una storia un po' più ricercata. Come in tutte le loro opere non mancano ingenuità e sessismo (le mises delle donne anni 60 mi fanno sempre pensare che la GB era da questo punto di vista ancora molto arretrata... solo che poi da lì loro si sono mossi e noi invece....)
L'idea di trovare all'altro estremo rispetto al sole un pianeta in tutto gemello, dove soltanto la destra è a sinistra, è francamente ingenua e non certo molto "sci-fi", ma anche su questo c'è una novità: rivisto con le conoscenze attuali e le teorie sull'entanglement quantistico, paradossalmente, questa idea tutto sommato infantile e improbabile sembra quasi assurgere a una nuova dignità [fanta]scientifica, che ci aiuta a seguire il film con un atteggiamento di minor sufficienza e scetticismo.
Gli attori fanno bene il loro mestiere e la regia non perde il ritmo, salvo su alcune sequenze che imitano (purtroppo scimmiottando) le scene più "tecnologiche" di 2001 Odissea nello Spazio. C'è comunque tanto amore per il tema della scoperta e dell'esplorazione spaziale, e una dedizione totale dei protagonisti al loro ruolo. Altri tempi, però è anche bello lasciarsi cullare dalla memoria...
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