Regia di Blake Edwards vedi scheda film
Classica commedia con protagonista un divertente (e divertito) Peter Sellers a fare da mattatore in un ruolo che anticipa successivi protagonisti stranieri (Borat ad esempio) in contesti socialmente inadatti...
Ingaggiato come comparsa, un attore indiano dal nome impronunciabile (Peter Sellers) provoca involontariamente una serie di disastri su un set dal quale, dopo averlo devastato, viene cacciato in malo modo dal produttore. Quello stesso produttore che indice un lussuoso party in una villa di sua proprietà e che, per un errore, invita senza saperlo anche la pericolosa comparsa... che continuerà a far danni passando dal set alla vita reale.
Divenuto un classico per via di una comicità surreale, ma non demenziale, ottimamente resa da una potente regia e da un attore (Peter Sellers) perfettamente adatto al ruolo, Hollywood party anticipa, di parecchi anni, personaggi stranieri calati in un mondo che non gli appartiene (Borat in primis).
Perde lievemente ritmo nella seconda parte, piuttosto ripetitiva e priva di sviluppi narrativi: il cameriere ubriaco, l'elefante e in particolare i 20 minuti finali, che si confondono in un caotico casotto tra tuffi in piscina e schiuma di sapone in espansione, riportano il film a un livello standard.
Fatte le dovute differenze, tutta la parte in cui il protagonista è causa di maldestri avvenimenti nella casa tecnologica, sembrano avere ispirato la divertentissima pochade italiana diretta da Sergio Martino ed interpretata da Lino Banfi: Spaghetti a mezzanotte.
Se gli sceneggiatori si fossero mantenuti sul tenore del primo tempo, Hollywood party sarebbe stato un vero capolavoro!
Un film da vedere, almeno una volta.
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