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Hollywood Party

Regia di Blake Edwards vedi scheda film

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La recensione su Hollywood Party

di scandoniano
10 stelle

Blake Edwards firma uno dei capolavori della Metro-Goldwin Mayer, guidando il fenomenale Peter Sellers in una incontrollabile escalation di comicità. Invitato per caso ad un party tenuto da un famoso boss di Hollywood a cui ha appena rovinato un film, l’attore indiano Hrundi Bakshi fa fare la stessa fine anche alla sua faraonica villa. Bashki non solo ne uscirà vivo, ma finirà perfino per rubare la ragazza di un antipatico produttore, il tutto semplicemente con l’ingenuità e l’innocenza insite in lui…

Film tra l’anarchico ed addirittura l’onirico, il tutto grazie ad un protagonista sui generis ed una serie di caratteristi attorno (l’attricetta, il cameriere alcolista, il famoso attore texano), ma anche ad alcune scelte di sceneggiatura (il pavimento semovente, l’elefante dipinto); Bashki è la semplicità, l’ingenuità di un “essere qualunque” calato in una realtà costruita e mantenute fortemente su regole fasulle. È la frecciata di Blake Edwards al cuore di Hollywood, un esempio di anarchia cinematografica che ha fatto scuola. Il personaggio dell’indiano impacciato e devastante è un archetipo che farà storia: si ritrovano tratti di Hrundi V. Bakshi nel Frank Drebin di “Una pallottola spuntata”, nel “Mr. Bean” di Rowan Atkinson, perfino nel “Forrest Gump” e nel Victor Navorsky (“The terminal”) di Tom Hanks, indubbiamente nei vari personaggi fuori dagli schemi che hanno dato fama a Sacha Baron Cohen…

Capolavoro senza se e senza ma.

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