Regia di Sergio Sollima vedi scheda film
Dopo anni trascorsi in Venezuela, Oscar fa ritorno in Italia, intenzionato a rivedere una sua vecchia fiamma, che scopre reclusa nella lussuosa villa di famiglia, strettamente in consegna alla severa madre, la contessa Claudia Osio de Blanca, ed in compagnia di un bambino vivace ed un po’ viziato, che all’apparenza sembrerebbe suo figlio, ma di cui ella rinnega l’esistenza.
Il giorno in cui il bambino viene ritrovato con una pistola in mano vicino al corpo del padre, vecchio amico di Oscar, ed imprenditore assai indebitato, dipendente dai soldi della facoltosa moglie, ecco che Oscar chiede aiuto ad un suo vecchio amico e psicologo, il dottor Emilio Bontempi, per avere la meglio su un mistero che si infittisce man mano che le verità sulla famiglia vengono a galla.
Ma il mistero è così ingarbugliato, che la verità dovrà venire a galla solo quando la visione del mistero verrà spostata di campo visivo, riuscendo finalmente la memoria del passato ad inquadrare i dettagli ritenuti scomparsi di una verità davvero assai complicata ed impossibile da decifrare.
Da una controversa ma affascinante sceneggiatura scritta a quattro mani da Sergio Sollima e Suso Cecchi D’Amico, Un diavolo nel cervello si presenta come un giallo psicologico lambiccato e tortuoso, ma non per questo non affascinante e complesso.
A rendere ancora più interessante ed insolito il progetto, ci pensa il cast internazionale coinvolto, a partire dalla insolita e assai sexy coppia formata dai due protagonisti, una giovane Stefania Sandrelli e l’affascinante e controverso Keir Dullea, solo pochi anni dopo l’indimenticabile 2001 Odissea nello spazio, fino ad arrivare alla migliore di tutti, ovvero Micheline Presle, nei panni della severa e rigorosa contessa Claudia Oslo de Blanc.
Nei panni della vittima, l’infido Maurice Ronet, mentre nel ruolo chiave del dottor Bontempi, si fa apprezzare l’ottimo Tino Buazzelli.
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