Regia di Mitchell Leisen vedi scheda film
VOTO 7,5 INTELLIGENTE
Dubbi prima della visione:
1) Mitchell Leisen alla regia, allora sarà sicuramente una commedia degli equivoci?
2) Il titolo italiano trasforma l'originale Hold Back The Dawn in La Porta d'Oro, ma cos'è un'avventura?
3) Il racconto è in flashback con il presupposto che alla fine della storia ci sarà un arresto, ma allora è un noir?
Qual'è l'indizio giusto?
Per una volta i titolisti italiani presentano il film benissimo (anche se l'originale è più poetico), infatti la 'porta d'oro' del titolo è il cancello che separa il Messico dagli Usa, una barriera non solo fisica ma anche psicologica. E qui che Leisen (in un delizioso cameo appare come un regista insieme alla biondissima Veronica Lake) ambienta quasi interamente l'ennesima sua commedia sul gioco delle parti e le finzioni nelle relazioni umane, che portano ad equivoci a volte drammatici. Ma no problem nell'universo cinematografico del cineasta hollywoodiano l'happy-end romantico è sempre garantito specialmente se sofferto e rincorso per tutta la storia. Non a caso fra i fidi collaboratori in fase di sceneggiatura di Leisen troviamo Billy Wilder (insieme ancora a Charles Brackett da un storia di Ketti Frings), che riempie il plot di personaggi secondari bellissimi e di immigrazione se ne intendeva a riprova della professionalità della produzione. Un lavoro anche leggero ma sopratutto mélo a sfondo sociale (appunto l'immigrazione, la solitudine, la guerra, l'incomunicabilità, l'amore, la vita) sensibile e intelligente, con attori di gran classe (clamoroso il triangolo Boyer/De Havilland/Goddard) divertente ed emozionante ancora oggi.
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