Regia di Don Siegel vedi scheda film
Buon poliziesco di Siegel, ambientato nel mondo dei trafficanti di droga di San Francisco. In quegli anni il tema della droga iniziava a entrare nel cinema, e questo penso fosse un fatto positivo. Il non parlare di un problema, di un pericolo, favorisce secondo me la sua diffusione. Ricordo di quel periodo, infatti, anche "L'uomo dal braccio d'oro" di Preminger, che si concentrava più sul problema del consumo di sostanze. Questo film, da parte sua, parla del traffico di eroina, e non può essere certo accusato di edulcorare l'argomento. I grandi contrabbandieri di polvere bianca sono una manica di personaggi senza scrupoli disposti a tutto, e interessati unicamente a far quattrini a palate. L'omicidio di un innocente è per essi un fatto di nessuna rilevanza. La loro malvagità viene contrapposta più volte nel corso del film all'innocenza di ignari bambini.
A rendere la spietatezza di quest'ambiente ci pensa soprattutto il futuro "brutto" di Sergio Leone Eli Wallach, che qui però fa decisamente il cattivo. La sua interpretazione è una delle colonne portanti del film. Encomiabile ho trovato anche Robert Keith. Loro due assieme al mega capo dei trafficanti (anche se si vede solo per pochi minuti) dipingono un ambiente infernale, dove, se non conta niente uccidere un estraneo, ammazzarsi tra loro al minimo errore è la stessa cosa.
Anche i personaggi secondari mi sono sembrati ben caratterizzati, con pochi ma efficaci tratti.
Don Siegel dirige con la sua abituale fermezza e precisione, e non indietreggia davanti a certe scene un po' crude, fattore che avrebbe accentuto nei film successivi. Diversamente da tanti noir e polizieschi di quegli anni, mancano le riprese al buio, le brume e le nebbie, e la pioggia di notte. San Francisco è solare e fresca, per scelta del regista credo, ma ciò non toglie drammaticità alla trama e al male che viene mostrato. Decisamente ben girato e per nulla pretestuoso ho trovato l'inseguimento finale, che può vantare alcune scene proprio spericolate.
Quanto ai titoli di coda, se il ringraziamento della polizia della città era doveroso, non lo era forse la musichetta in stile inno militare che l'accompagna. Forse è stato imposta dalla polizia stessa, perché mi sembra proprio fuori luogo e quindi non dev'essere farina del sacco di Siegel.
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