Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Lenzi era attivo già da una decina di anni e si era fatto le ossa su una serie di produzioni a budget medio-basso e 'di genere'; di memorabile non aveva ancora firmato granchè, ma aveva comunque ottenuto qualche discreto riscontro al botteghino con opere come ad esempio Kriminal (1966) oppure Orgasmo (1969). Coetaneo di quest'ultimo e inseribile nel medesimo filone thriller, ecco Così dolce... così perversa; scritto da Ernesto Gastaldi con Luciano Martino (che ne è anche il produttore, insieme al fratello Sergio e a Mino Loy), il film non riluce per fantasia o per suspence, vivendo una trama decisamente stereotipata (il classico triangolo amoroso con omicidio) nella quale situazioni e dialoghi provengono di diritto dalla fiera del già visto. Jean-Luis Trintignant e Carroll Baker (con la partecipazione anche di Erika Blanc) sono i motivi essenziali per cui mettersi alla visione della pellicola, ma va d'altronde rilevato come nel resto del cast non compaia alcun nome degno di nota. Fotografia ultracolorata (siamo d'altronde in pieno periodo psichedelico per il nostro cinema) di Memmo (Guglielmo) Mancori, montaggio di Eugenio Alabiso e colonna sonora di Riz Ortolani (apprezzabile, ma non eccellente); è solo grazie a questi professionisti, nonchè al sufficiente mestiere di Lenzi, che si riesce a evitare il disastro più totale. 3/10.
Un uomo sposato ha come amante la bella vicina, che a sua volta è impegnata in un'altra relazione. La situazione è una corda tesa destinata a spezzarsi molto presto.
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