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Ho vinto la lotteria di Capodanno

Regia di Neri Parenti vedi scheda film

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La recensione su Ho vinto la lotteria di Capodanno

di antimes
5 stelle

Quanto è rimasto, Paolo Villaggio, imprigionato nel suo personaggio fantozziano? Tanto, troppo. Se da un lato ha consegnato a noi tutti un mito intramontabile, che ha modificato il nostro stesso lessico quotidiano (con un recupero formidabile degli ultimi anni, anche tra gente che a momenti non era nata neanche quando è uscito Fantozzi 2000 la clonazione) dall'altro ha probabilmente livellato verso il basso un attore che poteva regalare una poliedricità ben maggiore. E' chiaro che ci sono degli attori per i quali il ruolo è giocoforza cucito addosso: non ricordo una parte in cui Manfredi (neanche in Brutti sporchi e cattivi) si comporta da despota o da feroce aguzzino, così come è molto difficile al contrario imbattersi in un Gassman in ruoli titubanti, deboli e perdenti (anche qua, con l'eccezione di Peppe er Pantera, dove comunque fa il capobanda).

 

Cosa aspettarsi da questo Ho vinto la lotteria di Capodanno, della scuderia di Neri Parenti, rodata benissimo sul finire degli anni 80? Niente di nuovo rispetto al solito. Il film esce nel natale 1989 ed è un successo al botteghino. Le gag fantozziane sono talmente esasperate da tracciare un ponte nettissimo verso il film, dello stesso regista, dell'anno dopo, Le Comiche, e non si tratta neanche di prendere spunto ma di copiare paro paro:

- la scena dell'incendio pesca a piene mani (ovviamente) da I Pompieri, con una sosia di Fiammetta Baralla sull'orlo del cornicione

- gli strozzini che inseguono il povero Ciottoli li troveremo nelle Comiche del 1990, vestiti alla stessa maniera

- la famiglia con a capo Antonio Allocca, che viene presa di continuo involontariamente di mira, troverà nelle Comiche una rimodulazione identica con gli sposini Fabio Traversa e consorte 

Aggiungiamoci la solita decina di gag fantozziane che ognuno di noi dovrebbe conoscere a menadito (masticazione nascosta, lavande gastriche, varo con bottiglia presa sulla nuca ecc.). 

 

Detto questo e quindi constatato il livello di exploitation del personaggio, usato solo per spremere il più possibile la dotazione fantozziana, il film rimane godibile a metà. Se il ritmo è comunque buono ed alcune trovate sono oggettivamente divertenti (l'inizio coi tentati suicidi, l'incontro con Camillo Milli versione cieco) dopo un pò la ripetitivà la fa da padrona. L'ultima mezzora diventa un continuo inseguimento simil circense che, appunto, si adatta più a una comicità da torte in faccia che altro. A differenza di altre recensioni trovate qui su filmtv, non trovo particolari spunti di "profondità" che giustificherebbero un voto più alto al film, il quale a mio giudizio rimane una mediocre raschiata al fondo del barile. Purtroppo il fatto che negli anni a venire ci siamo dovuti sorbire roba come Banzai o Io No Spik Inglisc, dimostra che il barile aveva il doppio fondo. Voto cinque.

 

 

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