Regia di Vincente Minnelli vedi scheda film
Uno dei grandi musical americani di inizio anni '50 con uno strepitoso Gene Kelly in parte trascurato dagli Oscar, e con una trama esile che viene compensata da musiche ormai uscite dalla storia del cinema ed entrate in quella musicale vera e propria
Fatta la debita premessa che, dal punto di vista della trama, il film di Vincent Minelli è di una esilità pari ad un foglio di carta velina, ciò non toglie che sia una delizia per gli occhi e per l'udito reincontrarlo ogni tanto per quasi due ore di puro svago. Vuoi per canzoni ormai leggendarie, tra cui quella che da il titolo al film ed ha fatto conoscere anche al grande pubblico le magie di Gershwin, vuoi per coreografie travolgenti e colorate, il film è una immersione nel musical americano anni '50 e si regge su di un Gene Kelly al meglio del suo talento, affiancato dalle impeccabili Leslie Caron e Nina Foch. Lo stile visivo è un evidente omaggio alla Parigi degli impressionisti, e non è un caso che il film si sia aggiudicato ben sei Oscar anche se quello forse più meritato per Gene Kelly non è arrivato, sostituito comunque da una menzione speciale. Una fiaba sempiterna ancora oggi in grado di farsi assaporare con gusto dall'inizio alla fine.
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