Regia di Claude Zidi vedi scheda film
Michel Clément (Coluche) è un aspirante agente che viene accettato dalla polizia solo perché suo padre è morto eroicamente (e demenzialmente) in servizio. Per le strade di Parigi, Michel ne combina una dietro l'altra cacciandosi in tutti i guai possibili (tipo farsi depositare con la macchina sul piedistallo di una statua). Il caso vuole che il nemico pubblico n.1 Roger Morzini (Gérard Depardieu) si interessi a lui e se lo faccia amico per sfruttarne le conoscenze. Infatti Clément è stato tallonato da (ed ora tallona) Marie-Anne Prossant (Dominique Lavanant), giornalista d'assalto che ha provocato pubblicamente il nemico pubblico n.1 dandogli dell'impotente e dell'omosessuale represso. Il virile Morzini ovviamente si infuria e, complice l'inconsapevole Clément, rapisce la giornalista (figlia di un uomo potente), chiedendo un riscatto vertiginoso. Ma Michel non ci sta e rapisce a sua volta la madre di Morzini, proponendogli uno scambio... Visto in originale come ho fatto io, posso assicurare che "Inspecteur La Bavure" è piuttosto spassoso. Magari un po' sciatto nella messa in scena qua e là, ma tutto sommato questa commedia galoppante non ha certo nella regia di Claude Zidi la sua ragion d'essere. Coluche e Dépardieu funzionano come si deve: se il primo caracolla pacioccone per tutta la città, il secondo gioca saporitamente con la sua immagine di divo, parodiando al tempo stesso la figura leggendaria (anche se morta solo pochi mesi prima) del vero nemico pubblico n.1 di Francia, Jacques Mesrine. E se la sensazione di gag infilate senza un vero nesso fa spesso capolino, la ricacciamo volentieri indietro, godendoci spensieratamente le disastrose ma efficaci gesta di Michel Clément accompagnate dalle musiche saltellanti di Vladimir Cosma. L'incipit in bianco e nero resta comunque la cosa più folle del film.
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