Regia di Oliver Hellman (Ovidio G. Assonitis) vedi scheda film
Un film notevole, ma soprattutto se paragonato a quella boiata quasi inspiegabilmente da più parti così considerata e sopravvalutata dello stesso periodo, "L'Anticristo" di Alberto De Martino, poiché non cade nella protagonista totalmente fuori parte, ridicola come la Gravina nella parte dell'indemoniata, quale invece una Juliet Mills forse troppo strafiga, però molto più "misurata" e "credibile" per quanto si possa esserlo, in un ruolo del genere.
Anche l'acceleratore pigiato sulle oscenità sessuali e trivilalita bofonchiate quanto urlate, è molto più moderato che nel film di De Martino, spesso nel ridicolo e nel grottesco anche per questo motivo.
Oltretutto, Assonitis e Piazzoli pur nel loro avventurismo ed esagerate millanterie che sono proprio connaturata al personaggio(fu anche presidente della breve avventura da principio ormai in dissesto finanziario della Cannon Films, ribattezzata 21st Century Films), del primo, come traspare dalle interviste in ginocchio di Nocturno, hanno più idee e inventiva sia sotto il profilo visivo che anche sonoro(cosa più sorprendente alcune sono originali, non "scopiazzature" dei raffinati effetti subliminali De "L'Esorcista"), che De Martino ne "L'Anticristo" si può solo sognare, oltre ad avere puntato quasi tutto su effetti ottici di rara malriuscita, con trasparenti e mascherina spesso così mal messi e realizzati da apparire goffi e di altrettanto rara cialtroneria..
"Chi sei?" punta invece maggiormente sull'ambientazione americana di una San Francisco assolata coeva di quella dell'ispettore Callaghan, e della serie tv di "Le Strade..." con Karl Malden/Mike Stone e Michael Douglas/Steve Keller, e di sequenze che anche quando sono di terrore, sono praticamente sempre illuminate da una alta densità di luce, sia in esterni naturalmente, che negli interni di casa Barrett.
Non manca una certa meccanicità e derivativita che in diverse occasioni apre la porta ad un pervasivo senso di ridicolo, in altri momenti come la rotazione della testa a 360° con il corpo supino, e la stanza dei bambini che sussulta e ondeggia di luci tagliate fra le assi di legno che la compongono, l'invenzione è genuina e di mestiere, oltre ad Bellwanticipare un pò un intero filone di case possedute d'oltreoceano a cui è impossibile non pensare vedendola, tipo "Amityville Horror" e "Poltergeist".
Buona la colonna sonora di Franco Micalizzi una delle sue migliori e con ben altra personalità di quella di musica concreta morriconiana sempre per "L'Anticristo", opinabile la sua appropriatezza con il tipo di Storia e di atmosfere che si sarebbero dovute Infondere, ma giustificata dal mestiere di discografico del protagonista Robert/Gabriele Lavia.
Bella la trovata della ripetizione dei fotogrammi come del loro fermo, e la sottrazione del sonoro nei dialoghi di Robert con la moglie in camera da letto, prima di slegarla dalla camicia di forza.
John Nada
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