Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film
La complicata storia d'amore, ai primi del Novecento, fra la nobildonna Luisa e il compositore Gaetano Donizetti, vedovo.
Amore e musica, con una netta prevalenza del primo elemento, sviscerato in quantità industriali nella sceneggiatura firmata dal regista e da Vittorio Nino Novarese; amore come passione, come ardimento, come virtù, coraggio, sopportazione, rassegnazione e al tempo stesso speranza mai doma: una vicenda romantica nel senso ottocentesco del termine, per quanto ambientata ai primi del secolo successivo, con atmosfere - cinematograficamente parlando - da melodramma fatto e finito. Non a caso in effetti come protagonista maschile viene scelto Amedeo Nazzari, la massima autorità del genere; fra gli altri interpreti si possono citare Mariella Lotti, Dina Sassoli, Sergio Tofano e il tenore Tito Schipa, impegnato nelle vesti proprio di un tenore in una delle sue rare comparizioni sul grande schermo. Camillo Mastrocinque è stato un onesto artigiano operante fra la metà degli anni Trenta e la fine dei Sessanta; i suoi ritmi di lavoro esasperati tradiscono una scarsa propensione all'approfondimento e alla rifinitura, al di là di una confezione sempre sobria, come in questo caso, grazie a una buona dose di mestiere (del regista e del cast, anche tecnico: fotografia di Arturo Gallea, montaggio di Mario Serandrei). Nel solo 1947 Mastrocinque licenziava tre titoli, ma negli anni successivi arriverà anche a fare di più. 3/10.
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