Regia di Francesco De Robertis vedi scheda film
Ricostruzione molto romanzata della carica di cavalleria svoltasi a Isbuscenskij il 24 agosto 1942, con gli italiani che affrontano a sciabole sguainate le mitragliatrici sovietiche. Il regista e sceneggiatore Francesco De Robertis aveva aderito alla repubblica di Salò: il che spiega perché nel 1952 abbia realizzato questo film di propaganda bellica fuori tempo massimo, nonostante la lunga didascalia iniziale cerchi di metterla sul piano della rievocazione elegiaca di un’arma militare ormai scomparsa. Peraltro buona parte della storia si svolge in un villaggio dove invasori e invasi fraternizzano senza remore, l’azione ristagna a lungo e nulla ci viene risparmiato: Domenico Modugno con la chitarra sempre in mano suona la ninna nanna a un bambino, i nostri cantano Il ballo della steppa e i russi ricambiano con ’O sole mio, una biondona (con trascorsi da cecchino prontamente condonati: Full metal jacket era ancora di là da venire) amoreggia con un giovane ufficiale nemico e fa nascere una rivalità; poi però, quando bisogna compiere il proprio dovere, tutto passa in secondo piano. Un immaginario polveroso già all’epoca.
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