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Dolce... calda Lisa

Regia di Adriano Cesari vedi scheda film

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La recensione su Dolce... calda Lisa

di undying
7 stelle

Commedia con deriva drammatica, destinata poi a mutare in una tragica storia d'amore a senso unico, interpretata dalla splendida Claudia Rocchi. Secondo e -purtroppo- ultimo titolo di Adriano Tagliavia, qui celato dietro lo pseudonimo di Adriano Cesari.

 

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Roma. Per un cieco gioco del destino la bella Lisa (Claudia Rocchi), a soli diciannove anni, è costretta a subire un matrimonio combinato: Nazzareno (Francesco Parisi), un assicuratore quarantenne, ne diventa in breve il marito. Sin dalle prime notti Lisa prova ribrezzo per l'uomo, che si dimostra essere geloso, possessivo e maschilista ripetendole, come un mantra: "Non ti dimenticare che sei una donna sposata. E tu sai bene che una donna sposata, in questo paese, deve comportarsi in un certo modo." Un giorno Lisa, passando di fronte a un cinema, resta incantata dal cartellone di un film erotico in programmazione: Sole, sesso e pastorizia! (Siggi Götz/Sigi Rothemund, 1973). Quelle immagini sui manifesti, di donne discinte che mostrano corpi semi nudi, velatamente coperti da biancheria intima, le rimbalzano nella memoria senza più sparire, al punto di indurla ad acquistare svariati capi di lingerie e imitarne le pose davanti allo specchio. Dopo aver acquistato nuovi e raffinati vestiti, ed essere stata dal parrucchiere, quando cammina per strada percepisce gli occhi di tutti puntati adosso. I più audaci, tipo l'affascinante Marco (Mario Cutini), si lanciano in un grido che tutto significa: "Ah! Bòna!" Lisa entra nelle grazie dell'Ing. Boschi, superiore del marito che non esita a mandarlo in trasferta a Milano, per stare con la bella moglie. È il primo tradimento di Lisa, seguito a ruota da quello, definitivo, con Marco. Coetaneo stravagante, rude, scostante che la introduce in sordidi ambienti, conducendola nella casa di un conte (Enzo Fischella) abitudinario voyeur organizzatore di festini, con protagonista principale la disinibita moglie Carmen (Guia Lauri Filzi). Lentamente Lisa precipita in un mondo perverso, disumanizzato, fatto di droga e superficialità, non riuscendo però più a distaccarsi da Marco. Si è ammalata d'amore, quello che aumenta, in maniera illogicamente proporzionale, con l'indifferenza e la follia del partner.

 

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Dolce... calda Lisa:  Claudia Rocchi 

 

Che peccato che Adriano Tagliavia, qui firmatario di sceneggiatura e regia come Adriano Cesari, sia all'opera al secondo e ultimo film in tale veste (l'unico altro suo titolo è Baila guapa, 1979), restando coinvolto invece sino ad anni relativamente recenti (2007: Guido che sfidò le Brigate Rosse) solo come editore. Peccato perchè, benché se ne leggano in giro pessime (e superficiali) recensioni, Dolce... calda Lisa è un gran bel film. Per certi aspetti paragonabile a Nove settimane e mezzo ma molto, molto più intenso. Il merito, oltreché agli ottimi dialoghi e una colonna sonora stupenda (opera di Paolo Ormi), va equamente spartito tra una regia dinamica e originale (parliamo di un titolo del 1980) e la splendida Claudia Rocchi, attrice di una bellezza mozzafiato, amplificata da una recitazione naturale che ne tratteggia un carattere ingenuo e -per quanto possa apparire strano- sensibilissimo. Giovane e inesperta affascinante bellezza, vittima di una società maschilista, che suddivide le donne in due categorie, confinandole comunque al ruolo di oggetto: o casalinga costretta a vita domestica, fedeltà al marito ed esistenza castigata; o puttana utile a dare piacere momentaneo, per riceverne dose amplificata ma con le lacrime agli occhi (come nella superba scena dello stupro di Marco in un bagno del bar, mentre il marito aspetta al banco). Dolce... calda Lisa comincia come una banale commedia sexy, proseguendo per circa venti minuti con taglio ironico per poi svoltare, in maniera inattesa, verso il dramma. Via via che il tempo scorre, la bella, sfortunata (e davvero dolce) protagonista sprofonda nel mondo della dipendenza. Sesso, droga, alcol sono i vizi minori, costretti a scomparire di fronte all'assurdo montante sentimento di affetto verso il complicato ed egoista Marco. La peggior dipendenza che potesse immaginare. Un'occhiata al cast per capire che il film può -e difatti presenta- contenere scene hard: Guia Lauri Filzi, nei panni di Carmen, e Maruska Ferretti alias Annj Goren (entrambi nome d'arte di una bolognese, in quegli anni scritturata da Joe D'Amato per una manciata di porno-esotici caraibici, con punta di diamante in Sesso nero) si rendono complici della versione spinta. Versione forse voluta dalla produzione, con insert girati da altro regista che comunque, data la brevità delle sequenze (davvero una manciata di secondi), contribuiscono a rendere ancora più potente il senso di smarrimento e di desolante declino psicologico sperimentato da Lisa. La profondità della sceneggiatura (in netta opposizione con gli inserti hard) sublima in un finale metaforico quando, su un binario della stazione ferroviaria di Roma Ostiense, la disperata e delusa protagonista ripone il suo incerto futuro; futuro che si incrocia -ancora una volta in senso opposto- con quello del marito in arrivo per lavoro da Milano.

 

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Dolce... calda Lisa: Annj Goren 

 

"E pensare che ogni seme, ogni petalo di rosa, ogni colore e ogni soffio di brezza è controllato dalle forze della natura. Queste forze, che governano l'uomo stesso. E tutti i soggetti della natura, l'uomo compreso, non possono alterare queste leggi senza danneggiare la propria specie. Ci deve essere qualcosa che trascende da tutto questo (...) Tutti cerchiamo di credere in Dio, e un altro Dio o in qualsiasi altra forza che ci dia il coraggio di vincere la nostra impotenza. E qualche volta, ci perdiamo. Quando un giorno ci svegliamo, e ci accorgiamo di avere creduto in una cosa sbagliata, di aver dato importanza a cose insignificanti... il Bene e il Male, il Giusto e il Torto... non c'è differenza. Solo in noi, alla fine crediamo (...) Lei è particolarmente bella. Lo sa? Ha una qualità quasi terrosa, se si può definire così. Vi è una realtà di esistenza in lei, che stimola in maniera incredibile." (Il conte, rivolgendosi a Lisa)

 

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Citazioni 

"Marco... perché mi fai soffrire? Non voglio soffrire. Voglio essere felice... voglio essere felice solo con te." (Lisa supplica inutilmente la persona incontrata nel luogo, e al momento, sbagliato)

 

"Quando una donna è tanto bella non si dovrebbe mai sposare. Le cose belle appartengono a tutti. La bellezza è come una rondine, non si può metterla in gabbia." (Parrucchiere)

 

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La versione hard

Le seguenti sequenze, di brevissima durata (nell'ordine di qualche secondo), sono fonte, durante la visione, di un accentuato contrasto emotivo provocato dalla professionalità del girato in netta opposizione con la promiscuità dell'atto sessuale:

 

- 43'30": Carmen esegue una fellatio a Marco.

- 51': scena lesbo tra Carmen e Patrizia, con close up vaginale di quest'ultima durante il cunnilingus eseguito da Carmen.

- 58': veloce dettaglio di un membro maschile, nella scena in cui Marco impone un fugace rapporto a Lisa nel bagno del bar.

- 63': mentre Marco è al telefono con l'innamorata, gelosa e ignara Lisa, subisce con compiaciuta perversione una fellatio praticata da una sua amica.

 

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"L’amore sessuale in teologia è un peccato, in giurisprudenza un’intesa illecita, in medicina è un oltraggio meccanico, e la filosofia di queste cose non si occupa affatto." (Karl Kraus)

 

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F.P. 16/09/2019 - Versione visionata: Dvd Dolce... calda Lisa (lingua italiano - durata 84')

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