Regia di Ruggero Deodato vedi scheda film
Un campeggio tra i boschi di una non precisata località montana negli Usa, diventa teatro di un violento omicidio ai danni di una giovane coppia, trucidata da un non ben identificato individuo, e a causa di ciò viene chiuso, anche se i gestori Julia, Robert e il loro figlio Ben continuano a viverci.
La relazione tra i due coniugi è da tempo in crisi, e la moglie frequenta di nascosto lo sceriffo locale, mentre il marito resta ossessionato da quel truce omicidio, asserendo che il colpevole è da identificarsi in uno misterioso vecchio sciamano, per molti solo una figura leggendaria frutto della fantasia popolare locale.
Dopo diversi anni un gruppo di ragazzi arriva nel campeggio, pensando sia ancora aperto, per trascorrere una vacanza, e si trovano costretti ad adattarsi ad una struttura fatiscente. In più anche stavolta un assassino dalle sembianze mostruose inizia a trucidare i membri della comitiva.
A metà anni '80 il maestro del cinema di genere a basso costo Ruggero Deodato si dà allo slasher, e, prodotto da Titanus, scrive, assieme a Alessandro Capone e dirige questo piccolo film, moto americano non solo per l'ambientazione piuttosto suggestiva nei territori dei nativi pellerossa.
Nonostante una sceneggiatura piuttosto farlocca e piena di incongruenze, il film, specchio di un'epoca già solo dai vestiti e dai modi di fare dei giovani protagonisti, funziona e si lascia guardare, ed anche le scene cruciali dei massacri si caricano di suspense e confermano la destrezza registica ed il polso di un veterano del film di genere come è senz'altro Deodato.
Un cast di nomi piuttosto noti in quegli anni si dimostra interessante e glamour: Nancy Brilli poco più che debuttante, scatenata e trucidata a dovere, fantastica nei suoi balli scatenati sui prati di montagna. E poi Mismy Farmer, abbinata a noir e horror italiani, come pure John Steiner e Ivan Rassimov, addirittura Charles Napier, e il debuttante Nicola Farron, attore piuttosto noto da noi in tutti gli anni '80.
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