Regia di Giorgio Pressburger vedi scheda film
per tre volte rosaura viene trasportata in un'ambiente per lei totalmente nuovo. ricade addormentata e una volta definitivamente sveglia si riapproppria della sua esistenza. da un lager in una villa nobiliare, da qui ad una baracca di periferia e infine in una casa borghese. film di non facile lettura ed interpretazione per me che non ho letto ne l'opera di pasolini, ne tanto meno quella di calderon de la barca, da cui pasolini ha preso spunto. il potere come mezzo per opprimere. il bene come arma a doppio taglio per soffrire a causa del suo altro lato. il corpo come oggetto da reprimere. la vita vista come un sogno atto alla sofferenza, all'illusorietà e alla sofferenza e la morte come unica via di fuga da tutto ciò. il tutto ambientato in spagna nel 1967 in piena dittatura franchista. nonostante l'impegno che il film richiede per essere seguito, e nonostante la sua durata(quasi due ore), si lascia seguire con interesse e senza momenti di stanca. l'ottima scelta musicale e le locations(grazie al davinotti, villa spagnola e lager-convento-manicomio entrambi a trieste, rispettivamente villa sigmundt e risiera di san sabba) e l'ottima trasposizione cinematografica di pressburger, mettono in condizioni gli attori di recitare egregiamente un'opera impegnativa, profonda e tragica. la visione pasoliniana c'è tutta. la visione fascista dell'oppressione nobiliare nei confronti dei ribelli comunisti, operai e studenti. l'odio nei confronti del corpo popolare. la meccanica cattiveria del padre nella parte borghese(interpretato spropositatamente bene da bonacelli)così naturale nel suo esprimersi da sembrare naturale che sia così. se la vita è sogno e quindi illusione e sofferenza allora quale realtà migliore se non quella di un campo di concentramento in cui internare la figlia ribelle. ottima riscoperta da parte di RAITRE
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