Regia di Maurizio Nichetti vedi scheda film
Il secondo capitolo della filmografia di Nichetti si segnala soprattutto per la scoperta dei dialoghi che acquistano consistenza(seppur minima) mentre la comicità lunare del nostro è per un attimo decentrata in favore di un ritratto giovanile di tre ragazzotte(ben lontane dall'essere avvenenti) perse nella metropoli milanese a cullare sogni che forse mai si realizzaeranno.Non viene sfruttata in modo pieno l'idea del protagonista che si è risvegliato dopo oltre 20 anni trovandosi in un mondo per lui alieno.E'quasi bistrattata in favore dell'introduzione del personaggio surreale di Nichetti,di alcune gags visive decisamente riuscite,di un discorso non banale sulla pubblicità che ingoia coscienze e di una disamina sarcastica su quella varia umanità che si barcamena alla fine dell'adolescenza cercando di entrare nel mondo dei grandi subendo meno danni possibile.E'questo il caso delle tre donzelle che cercano di crescere malgrado il fato si industri per cercare di complicare loro la vita.Accanto a loro il redivivo svegliatosi da sonno ultraventennale cerca di combattere la sua battaglia contro gli imprevisti di una vita normale metteno in bella msotra la sua dabbenaggine e la sua maldestria.I nomi tutelari sono i soliti:dal cinema muto di Keaton o anche Chaplin fino al cinema finto muto di Tati.Con l'aggiunta di un briciolo di ritratto generazionale femminile.
meno sperimentale di quella del primo film ma ugualmente nuova
solità comicità stralunata
brava
non male
discreta
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