Regia di Maurizio Nichetti vedi scheda film
Straordinario film comico firmato da uno degli autori più anarchici del problematico cinema italiano post-70's. Nichetti è forse l'unico nostro cineasta vivente (a parte l'astro nascente Sorrentino e il veterano Bellocchio) a potersi definire "surrealista". In questa sua opera seconda, che non ha proprio nulla da invidiare allo sfolgorante esordio Ratataplan (anzi, forse è ancora più ispirato sul piano dell'inventiva e dello spaccato sociologico), ci sono pagine degne di Keaton o di Iosseliani, nonchè alcuni dialoghi semi-improvvisati da far invidia a Cassavetes. Questo tanto per far capire come la proposta dell'umile Nichetti vada posta sullo stesso piano dei grandi sperimentatori di oggi e di ieri, non certo su quello che dei "malincomici" spesso triviali che stavano intasando la grigia commedia nostrana orfana dei migliori Risi, Scola, Monicelli etc...In questo film, al di là dello stralunato sguardo sull'umida Milano e di chicche dadaiste come Angela Finocchiaro trasformata in un cartoon, si trattano con leggerezza e profondità temi caldi come il femminismo e la pubblicità. Fa specie constatare come Nichetti, mina vagante del sistema-cinema-italiano, outsider allegramente eversivo, svagato e anarcoide, abbia fatto un film così pregnante sulla realtà sociale del nostro Paese in un periodo delicato della sua Storia avvalendosi di fantasia e stravaganza, mentre nella stessa epoca seriose eminenze grigie (rosse) della Settima Arte italica realizzavano film privi di estro e, per giunta, per nulla in grado di dire qualcosa di significativo su come stavano andando le cose fuori dal proprio salottino, per la strada, fra i giovani...Ma dove lo trovare un film comico d'autore italiano con protagoniste tre ragazze tanto emancipate quanto simpatiche, umili, auto-ironiche e prive del solito banale sex-appeal?!
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