Regia di Robert Harmon vedi scheda film
The Hitcher è un film che spiazza. Innanzitutto svela subitro il suo segreto, cosa che un buon thriller non dovrebbe mai fare e poi perché, pur evocando la paura, non la rivela quasi mai, se non in alcune scene di forte impatto, come un dito mozzato finito chissà come in una porzione di patatine fritte o il fedele cane poliziotto che si abbevera al sangue del defunto padrone. Si dice anche che è un'opera filosofica, non si sa di quale filosofia, forse nietzschiana, ma in parte è vero: il cattivo che diviene caronte per la dannazione di un'altra anima incorrotta, accompagnandola lungo lo stige del deserto americano verso l'atto carnefice finale. Chiaro che questo stile a metà fra il poliziesco, l'horror anni '80 e la visionarietà linchiana, può non soddisfare alcuno dei tre specifici appetiti, ma sforna una pellicola che ancora oggi, a distanza di alcune decadi, mostra una rara e pregevole originalità.
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