Regia di Robert Harmon vedi scheda film
Esordio alla regia di Harmon e alla sceneggiatura di Red, The Hitcher è un film che, sin dalle prime scene, lascia perplessi. Ci si chiede dove voglia andare a parare e, a seguito della prematura rivelazione delle reali intenzioni dell'"autostoppista", si finisce per chiederselo sempre di più.
Da quel momento (i primi dieci minuti circa) in poi, il film procede con una serie di scenette talvolta anche staccate una dall’altra, senza nessuna particolare logica, se non quella della futile ricerca dell’efferatezza. Che, nonostante la sensazione che pare abbia suscitato al momento dell’uscita, si risolve anch’essa in ben poca cosa (per gli standard odierni).
Non è scarso sul versante della violenza, e nemmeno dell’azione, ma è di certo molto scarso dal punto di vista cinematografico. Soggetto, sceneggiatura, recitazione (ad eccezione, forse, di Hauer) lasciano tutte fortemente a desiderare, mentre il regista (poi, comunque, andato incontro ad alterne fortune) riesce a controllare bene le scene d’azione.
Il problema è che non è ben servito da una trama più che banale, inesistente, e da una progressione drammatica che non c’è. La tensione non monta, il film non fa paura e non inquieta neppure, e si affloscia su di un finale prevedibilissimo che, come se non bastasse, non si degna di offrire alcuna spiegazione riguardo ai fatti narrati. Le motivazioni dell’antagonista e quelle del protagonista (che sembra subire una sorta di macabra fascinazione per il suo aguzzino, man mano che la “storia” procede) non sono mai indagate, e, tanto per non farsi mancare niente, sul film aleggia anche un’ambigua aria omofobica.
Lo sceneggiatore ha sostenuto di essersi ispirato al testo di Riders On The Storm, dei Doors (e ciò risulta evidente in particolare nella sequenza iniziale), il che non può che portare alla formulazione del suggerimento all’eventuale spettatore di evitare accuratamente la visione di questo pessimo film e andarsi a risentire o sentire per la prima volta la canzone in questione, più carica di emozione nei suoi soli sette minuti di tutto questo film nella sua ora e mezza.
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