Regia di Robert Harmon vedi scheda film
Sorvolando sul finale, va detto che la parte meno credibile del film è quella della ragazza che sceglie di stare a fianco di un tizio sospettato d'essere un maniaco omicida, senza nemmeno conoscerlo bene. Ma, a parte questo, il film funziona, scatenando possibili letture sul filo della psicanalisi, dell'omosessualità repressa, addirittura della teologia. E spicca la prestazione di Rutger Hauer, forse ancora più bravo che in "Blade Runner", grande nella parte di questo ghignante satanasso di gomma e acciaio.
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