Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il buio

di undying

5 stelle

Thriller inglese ben girato e fotografato ma penalizzato da rimaneggiamenti di sceneggiatura e sostituzione di regia. Anche se uscito nelle nostre sale, la versione italiana pare essere definitivamente scomparsa.

Durante un party poco animato, un gruppo di ragazzi decide di ravvivare la serata visitando una casa abbandonata, che si dice essere infestata. Al suo interno, vent'anni prima, un componente della famiglia residente, impazzito, prima di uccidersi avrebbe compiuto un massacro. Muniti di candele, i giovani aspettano la mezzanotte ma all'improvviso un assassino, armato di affilato coltello, uccide uno di loro, Gary (Mark Wynter). Siccome la porta principale è bloccata, il gruppo sospetta che uno dei componenti possa essere responsabile del delitto. Per evitare problemi con la polizia, scelgono quindi di seppellire il corpo della vittima, come se nulla fosse mai accaduto.

Il buio: fotobusta

Fiacco thriller inglese (ma co-prodotto dalla AIP) diretto solo parzialmente da Michael Armstrong, sceneggiatore e regista celebre più che altro per il dittico La tortura delle vergini (che ha anche diretto) e Le streghe nere (che ha solo sceneggiato). Il buio, uscito anche nelle sale italiane per poi scomparire dalla circolazione, è stato riproposto in anni recenti in dvd dalla "Sinister", con la sola traccia audio originale. Inizia come una commedia giovanile per poi, dopo circa mezz'ora, passare al thriller. Peccato che la scena all'interno della casa sia limitata a una manciata di minuti e che tutto il resto sia uno sproloquiare assurdo, tanto quanto la trama. Perché mai, dopo il delitto, a nessuno balza in testa di rivolgersi subito alla polizia? E con quale logica decidono poi di tornare nella casa, trascorso un mese, per ricostruire gli avvenimenti? Se non annoia assistere a un numero sostanzioso di personaggi puerili e fricchettoni (con primo in testa il killer, reso tale dalla luna piena e dalla "paura del buio"), la cinematografia ha un suo perché e la fotografia riesce a rendere interessanti soprattutto gli interni. A patto di non restare abbacinati dagli abbigliamenti anormali dei protagonisti (tipo il tizio che veste con camicia gialla a collo alto e giacca azzurra).

Il buio: fotobusta

È pure presente un delitto sanguinoso ma girato così cagnescamente da sconfinare nel ridicolo (certo vien da chiedersi il coltello/mannaia, usato dal killer, dove l'han pescato). Per farla breve, se certi film spariscono, e questo in italiano sembra aver fatto quella fine, ci sarà pure (talvolta) una ragione. Tarantino lo aveva rispolverato nel 1996 per un festival ad Austin (Texas), ciò non necessariamente è un buon segnale. Stando all'imdb, Il buio sembra essere stato profondamente stravolto e rimaneggiato in sceneggiatura e addirittura in parte rigirato e montato da Gerry Levy. Successo non deve averne avuto molto nemmeno all'estero, se i produttori han provato a distribuirlo prima con il titolo di The haunted house of horror, poi come Horror house e infine come The dark.

Il buio: manifesto della versione americana

Curiosità

Nel manifesto dell'edizione italiana si tira in causa, del tutto arbitrariamente, un "capolavoro di Edgar Allan Poe".

Il buio: manifesto alternativo e cover del dvd Sinister

"La paura del buio è il terrore di sentirsi soli, smarriti nel mare di questa vita che onde burrascose rendono pericoloso. È perdere la cognizione del tempo, dello spazio, la consapevolezza di essere se stessi. Il buio è il caos, il vuoto, il niente assoluto."
(Romano Battaglia)

Trailer