Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
Commediola innocente e garbata su un tema molto più significativo e succoso di quanto la sceneggiatura di Age-Scarpelli-Maccari-Fabrizi-Zampa possa suggerire. L'adulterio, o la quasi bigamia, del protagonista è infatti un argomento decisamente scabroso per l'Italia del 1951, e logicamente l'impatto della pellicola sul pubblico non può andare oltre alla sequela di gag, equivoci, sotterfugi e piccole bugie che compongono questo Signori, in carrozza!, con protagonista l'ottimo Aldo Fabrizi e spalla sempre pronta di Peppino De Filippo. A parte questa patina di candore che ricopre una storia in realtà piuttosto sordida (ed il finale smodatamente accomodante), il film è godibile dal principio alla fine e non potrebbe essere diversamente, dato il team impegnatosi in fase di scrittura; curiosamente Fabrizi viaggiava in treno dalla capitale italiana a quella francese anche in un altro film di quello stesso anno, Parigi è sempre Parigi di Emmer. 5,5/10.
Vincenzo è un ferroviere che compie continuamente la tratta Roma-Parigi e ritorno. A Roma è sposato con una moglie che gli vuole bene, ma dopo tanto tempo lo annoia; così a Parigi si forma un'altra famiglia, con una donna sola con figlioletta a carico. Quando il cognato intrigante decide di seguirlo a Parigi, però, l'inghippo viene a galla...
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