Regia di Diego Olivares vedi scheda film
Poteva essere un scimmiottatura del cinema sportivo americano, con la solita morale della redenzione ed invece siamo da tutt'altra parte, e cioè nel cinema indipendente, ma che non perde colpi da nessuna parte nemmeno nella commistione di attori , consolidati, attori emergenti e non attori. Un cinema che ha una sua anima che affronta il racconto in maniera davvero cinematograficamente valida, cosa davvero insolita, per un'opera prima. Niente viene addolcito, tutto e documentaristicamente addosso ai protagonisti, nel senso che ci porta a contatto con i loro pensieri ed il quotidiano che li circonda. La metafora sport e crescita morale non è qualunquista, anzi si tiene distante dai risultati eclatanti e positivi, che il genere ispira ed il finale è proprio una firma di questa condizione. Tutto funziona: riprese, camera a mano, e montaggio, un discorso a priori ben ordinato e stupisce, e dispiace, vedere trattare un film come questo con le regole del mercato che lo hanno nascosto ai più
Una storia che poteva portare ad acque già visitate, ma regia e sceneggiatura hanno fatto qulacosa di più
Un debutto fra i più interessanti, eppure quasi sconosciuto ai più
Attore dal curricolum ottimo ed espertro dello sport preso in questione, fa un ottimo lavoro
La psicologa
la ragazza
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