Regia di Lucky Moore (Carlo Croccolo) vedi scheda film
Far west. Burt Collins arriva a Tombstone, cittadina tristemente nota per la continua morìa di sceriffi. Il prossimo sarà proprio Collins, al quale i malvagi fratelli O'Hara, dispotici signorotti locali, uccidono il fratello e violentano la cognata. Ma lui, la donna e il misterioso avvocato Webb non si arrenderanno.
Lucky Moore (il regista) o Charlie Foster (lo sceneggiatore, insieme a Luigi Angelo)? Nessuna differenza, essendo entrambi la stessa persona e, volendo essere chiari, essendo entrambi pseudonimi dietro cui si cela Carlo Croccolo, qui alla sua seconda e ultima esperienza dietro la macchina da presa e come scrittore di cinema. L'altra pellicola da lui scritta e diretta è l'altrettanto anonima Una pistola per cento croci!, altro spaghetti western uscito in quello stesso 1971. In effetti fra regia, copione, recitazione e realizzazione tecnica del prodotto, Black killer non ha nulla da invidiare alla maggior parte dei lavori coevi appartenenti allo stesso filone; certamente però in quegli anni ormai il western all'italiana era già arrivato alla fase più netta del declino e difficilmente un lavoro confezionato senza grandi idee come questo sarebbe potuto risultare di qualche particolare interesse. Croccolo tiene una particina per sè, ma riserva i ruoli centrali a Thomas Robsahm (fratello di Margarete, celebre nel Belpaese come ex compagna di Ugo Tognazzi) e a Klaus Kinski, che - almeno lui - è pur sempre una certezza; nel cast compaiono anche Antonio Cantafora, Marina Malfatti e Dante Maggio. 3/10.
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