Regia di Sergio Sollima vedi scheda film
Storie di gelosia e di adulterio si intrecciano sullo sfondo della Germania nazista di fine estate 1939, quando tutto era pronto per l'invasione della Polonia.
Dire che Sergio Sollima, regista del popolarissimo Sandokan televisivo e di alcune pellicole memorabili (Faccia a faccia, La resa dei conti, Corri uomo corri) ha fatto di meglio, è semplicemente constatare l'ovvio. Ormai passata la settantina, il regista classe 1921 gira il suo ultimo lavoro per il grande schermo con criteri da piccolo schermo, ovvero una trama dall'andamento blando, personaggi scarsamente caratterizzati dal punto di vista psicologico, prevalenza di interni e dialoghi prolissi, con costumi e scenografie poco curati (fasulli, intonsi) e una fotografia lucentissima, innaturale, sia pure stata affidata a un professionista che non ha bisogno di presentazioni come Luigi Kuveiller. Allo stesso modo la colonna sonora, lievemente sopra agli standard del prodotto, ha una firma di massimo spessore (Armando Trovajoli, anch'egli sottoutilizzato), così come nel cast non mancano i nomi di un certo richiamo: John Savage, William Berger, Philippe Leroy, Macha Meril, Ken Marshall, Kay Rush Sandvik (all'epoca nota come conduttrice tv, del programma sportivo Pressing, a fianco di Raimondo Vianello!), Burt Young. Se formalmente Berlino '39 è un lavoro professionale e al contempo trasandato (di una professionalità da buoni mestieranti, si potrebbe dire), sul piano dei contenuti va rilevata la scarsa adesione alla Storia - componente certo voluta, ma non di meno fuorviante - per fare spazio alle singole storie dei personaggi messi in scena; in questo modo però gli scandaletti privati prendono il posto in primo piano a discapito dei grandi movimenti politici alle loro spalle. Sollima tornerà dietro alla macchina da presa solamente in un'occasione, quattro anni più tardi, per licenziare la miniserie tv Il figlio di Sandokan (1998). 3/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta