Regia di Duccio Tessari vedi scheda film
Visto a posteriori, I bastardi di Duccio Tessari potrebbe perfino sembrare un'anticipazione di "classici minori" (ovvero film di genere realizzati da "artigiani della qualità"), come Il clan dei Barker di Corman e Grissom Gang di Aldrich. Ma il regista italiano, che pure ambienta il proprio film in una Arizona ricostruita nel New Mexico, non vuole né sa approfondire un'indagine sul male e su una società che lo permette e, in qualche misura, lo utilizza. Tessari ha a disposizione l'eroe dei suoi spaghetti western (il Giuliano Gemma di Una pistola per Ringo) e non può che contrapporlo al doppiamente malvagio fratellastro Klaus Kinski, all'interno di un clan malavitoso tutto familiare, sotto gli auspici di una madre degenere, interpretata da una Rita Hayworth già molto sfiorita. Purtroppo, la preoccupazione principale del regista sembra quella di far trovare i protagonisti il più spesso possibile nella condizione di sorseggiare un bicchiere di J&B. In un contesto totalmente inattendibile (non si vede mai un poliziotto vero, mentre le guardie private del portavalori rapinato se la danno lestamente a gambe di fronte ai banditi), fanno tappezzeria Margaret Lee e Claudine Auger.
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