Regia di Samuel Fuller vedi scheda film
Il secondo film di Fuller narra la storia dell'uomo che volle farsi barone. James Reavis nel 1872 rivendicò per conto della moglie, la baronessa Peralta, la proprietà dello stato dell'Arizona. Alla base di tutto c'è un ingegnoso quanto caparbio raggiro, perpetrato negli anni, con scrupolosa determinazione dallo stesso Reavis che contraffa documenti e dissemina false prove che attestano la donazione, da parte di Ferdinando di Spagna, del territorio dell'Arizona al barone di Peralta. Ne consegue un contenzioso giudiziario che porterà Reavis a citare in giudizio il governo degli Stati Uniti. E tutto ciò è una storia realmente accaduta, per quanto inevitabilmente romanzata. La vicenda si dipana tra l'Arizona e la Spagna, girato in 15 giorni da un Fuller già padrone della macchina da presa ma di cui non si avverte ancora la poetica anarchica e iconoclasta, il film è il sogno di un uomo che infrange le regole e sfida una nazione. Nonostanta l'ambientazione non si tratta di un western, ci sono due o tre momenti da città di frontiera, ma sostanzialmente si tratta di un melodramma con qualche ingenuità di sceneggiatura, ma assai ben girato, con scene in un bianco e nero di forte impatto.
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