Regia di Tonino Ricci vedi scheda film
Le ricerche effettuate da uno scienziato inglese, durante la seconda guerra mondiale, portano alla creazione di un virus violentissimo, in grado di agire a livello genetico sugli esseri umani. Uno in particolare, anni dopo, terrorizza una città.
Tonino Ricci cominciò a dirigere film nei tardi anni Sessanta, trovando dapprima qualche modesto successo nello spaghetti western e poi dedicandosi alle più disparate forme del cinema 'di genere', dalla commedia fino all'horror, come in questo caso. Siamo d'altronde nel 1982, momento nel quale prospera il filone all'italiana (casereccio, splatter, di poche pretese oltre l'intrattenimento sensazionale); ma Ricci non è nè Fulci nè Lenzi, e si vede benissimo qui. Non che le pellicole di questi altri due fossero tanto più dotate a livello di mezzi, di interpreti, di argomenti in campo: anzi, bene o male la miseria è la medesima; ciò che però manca a Bakterion è la tensione nervosa, quel pizzico di prurito che per forza di cose un'opera di tale stampo deve sottendere, o finirà semplicemente per annoiare. Cosa che qui, puntualmente, avviene. Colpa della sceneggiatura del duo ispanico (nel segno dell'ennesima co-produzione italo-spagnola) Jaime Comas e Victor Andres Catena, ma anche delle interpretazioni mediocri da parte di un cast che, oltre ai nomi di Janet Agren e di Franco Ressel, non ha granchè da offrire (David Warbeck, Josè Lifante, Fabian Conde e - va segnalato - all'esordio sullo schermo Roberto Ricci, in futuro piuttosto noto come creatore di effetti speciali e portatore di un cognome qui abbastanza sospetto). Il fatto che si è visto di peggio non autorizza in alcun modo a rivalutare questo lavoretto che a tratti somiglia piuttosto a un lavoraccio. 2/10.
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