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Highlander. L'ultimo immortale

Regia di Russell Mulcahy vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Highlander. L'ultimo immortale

di Marco Poggi
8 stelle

"HIGHLANDER, L'ULTIMO IMMORTALE" è l'unico film di Russel Mulcahy veramente ben fatto. Prodotto nel 1986, "HIGHLANDER" narra le avventure di uno scozzese, Connor Mc Leod (Christopher Lambert), un immortale che cammina fra gli umani combattendo una secolare guerra sanguinosa contro altri immortali, come il malvagio Kurgan (Clancy Brown) e il paterno Ramirez (Sean Connery), per arrivare ad avere il "premio" finale perché lo slogan di questi esseri è "ne resterà soltanto uno". E' un film fantasy anni'80 ben fatto, ben ritmato, dove più che l'azione, vince l'ironia e il romanticismo (Connor nei flashback ambientati nella Scozia medievale, ha una moglie bionda, Heather, che vede invecchiare, e nel 1985 ha un rapporto con una criminologa interessata al suo mistero), perché Connor più che un guerriero è un romantico. Addestrato da Ramirez, che verrà ucciso da Kurgan, l'eroe viene a sapere che cosa sono le parole "reminiscenza", "adunanza" e "premio" e del perché è un essere immortale. I combattimenti sono molto ben coreografati, gli effetti speciali, per l'epoca, sono molto buoni e la colonna sonora dei Queen completa il tutto. Gli immortali, che si contendono il "premio" a suon di duelli che terminano con il taglio della testa di uno degli sfidanti, hanno personalità diverse e divertenti. Condannati ad una vita eterna non sognano altro che essere come gli altri, o forse lo sogna Connor, destinato al duello finale con il cattivo. L'attore francese Christopher Lamber, all'epoca, era un giovane divo in ascesa, si barcamenva fra Hollywood e l'Europa, e "HIGHLANDER" è ancora oggi uno dei suoi titoli più importanti. Sean Connery si riaffacciava al cinema che contava, dopo la felice parentesi bondiana di "MAI DIRE MAI" del 1983, mentre Clancy Brown si rivelava un caratterista molto bravo e autoironico, grazie al suo Kurgan. Il film ha il pregio di essere autoconclusivo, anche se quattro anni dopo è stato girato il deludente seguito, che anticipava l'uscita tv del serial con il ballerino Adrian Paul nel ruolo di Duncan Mc Leod, il cugino di Connor. Dopo il telefilm ci fu anche il terzo e il quarto capitolo cinematografico, ma le vette del film originale non si sfiorarono mai. Per me, le vicende di Connor Mc Leod finiscono con "L'ULTIMO IMMORTALE", il resto è solo marketing.

Sulla trama

Gli immortali sono fra noi da secoli e combattono fra loro una guerra secolare per conquistare l'ambito "premio". Connor Mc Leod, di un clan scozzese, è uno di essi...

Sulla colonna sonora

Dei Queen, perfetta.

Cosa cambierei

Non avrei fatto i seguiti cinematografici.

Su Sean Connery

Buona comparsa, il suo Ramirez è duro, paterno ed ironico, come il suo Bond anni'60.

Su Clancy Brown

Un caratterista poco usato, bravissimo come avversario di Lambert.

Su Roxanne Hart

La bella crimionologa che s'innamora di Connor negli anni'80, che fine ha fatto oggi ?

Su Christopher Lambert

Assieme al suo uomo scimmia di "GRAYSTOKE, LA LEGGENDA DI TARZAN SIGNORE DELLE SCIMMIE" del 1983, il suo Connor Mc Leod è entrato nella leggenda del cinema.

Su Russell Mulcahy

Ottimo esordio. Avesse comtinuato così, invece si è ridotto oggi a regista tv.

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