Un giallo d'annata che si segue volentieri,nonostante un finale assai prevedibile,ma mi ha fatto vedere con piacere Delia Scala bella e famosa soubrette degli anni sessanta.
Regia scolastica ma buona sceneggiatura.
Curioso giallo firmato da B. Bandini. La vicenda noir trova una soluzione un po' frettolosa e i risvolti melodrammatici risultano qua e là ridondanti, ma riuscita è la descrizione d'ambiente del palazzo popolare e convince il protagonista, un sofferto Umberto Spadaro. Steno, qui sceneggiatore, forse se ne ricorderà quando girerà "Doppio delitto".
"amo un assassino" è un interesante esperimento non andato esattamente a buon fine. il poliziesco va ad infrangersi contro le mortali coste del sentimentalismo che scombussola lo spettatore che fa fatica a decifrare ciò che sta succedendo. se le emozioni trattenute e per questo esplosive degli anni cinquanta deflagrano nello scontro tra un padre e una figlia sconvolta per… leggi tutto
Una donna precipita nella tromba delle scale del palazzo in cui vive anche il commissario Pietrangeli. L'uomo comincia a indagare e trova nel marito della defunta il principale indiziato; ma scopre anche che l'uomo ha una relazione con Silvia, figlia di Pietrangeli.
Se il nome del regista, Baccio Bandini, può suonare poco familiare, di certo il poker di nomi impegnati nella…
"amo un assassino" è un interesante esperimento non andato esattamente a buon fine. il poliziesco va ad infrangersi contro le mortali coste del sentimentalismo che scombussola lo spettatore che fa fatica a decifrare ciò che sta succedendo. se le emozioni trattenute e per questo esplosive degli anni cinquanta deflagrano nello scontro tra un padre e una figlia sconvolta per…
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Commenti (2) vedi tutti
Un giallo d'annata che si segue volentieri,nonostante un finale assai prevedibile,ma mi ha fatto vedere con piacere Delia Scala bella e famosa soubrette degli anni sessanta. Regia scolastica ma buona sceneggiatura.
commento di ezioCurioso giallo firmato da B. Bandini. La vicenda noir trova una soluzione un po' frettolosa e i risvolti melodrammatici risultano qua e là ridondanti, ma riuscita è la descrizione d'ambiente del palazzo popolare e convince il protagonista, un sofferto Umberto Spadaro. Steno, qui sceneggiatore, forse se ne ricorderà quando girerà "Doppio delitto".
commento di degoffro