Monroe, proprietario di un night club, ha acquistato una scultura mostruosa, dove spicca una testa piena di spilli. La reporter Joey Summerskill apprende attraverso un'esperienza extrasensoriale che la scultura è il rifugio di un mostro proveniente da un mondo parallelo. È solo il primo passo di una terrificante avventura che attraverso la ricerca dell'"entità" la condurrà allo scontro finale con essa.Terza puntata della saga ideata e sviluppata dai racconti di Clive Barker. Dopo aver diretto il primo Hellraiser, Barker ha delegato la regia dei successivi; grazie alla fantasia sbrigliata delle sue invenzioni, il fascino e il brivido sono assicurati.
Ancora fedele all'universo surreale, grottesco e violento di Clive Barker, ma già sulla via del declino a causa di una sceneggiatura limitata dalla banale ricerca dell'effetto splatter. Anonima la regia di Anthony Hickox, celebre per le sue opere d'esordio (Waxwork - Benvenuti al museo delle cere I e II).
All'epoca non lo avevo visto ma direi che non mi ero persa molto. Hellraiser è uno dei miei film preferiti, morbosamente affascinante. Il seguito, miracolo, è un bel film; non del tutto rispettoso dell'originale ma in linea e pieno di trovate originali. Ma non poteva durare: il 3 è un filmetto senza capo né coda che intrattiene il minimo sindacale.
Questo terzo capitolo è ricco di scene di morte gore e macabre, ma soffre dii problemi di dialoghi scadenti e recitazione mediocre.Non c'è letteralmente alcun tentativo per creare scene di suspense e intelligente.
Hickox e davvero un buon regista.Riesce ad imprimere ritmo e nuove idee al terzo capitolo della saga del cubo.Sono sempre buone sia la seneggiatura che la recitazione.Soddisfacente.
Pinhead (Doug Bradley) è stato intrappolato, assieme alla "configurazione del lamento", all'interno di una statua dalla forma inquietante - composta da figure di volti deformati - che entra in possesso di J.P. Monroe (Kevin Bernhardt), titolare di un club a New York. La giornalista Joey (Terry Farrell), informata dell'esistenza dei Supplizianti e della relativa… leggi tutto
Dopo avergli dato maggiore visibiluità nel secondo episodio, qui Pinhead inizia a diventare il protagonista indiscusso. Il film si scosta dalla sua estetica visionaria dei primi due episodi per favorire una narrazione più ordinaria, tuttavia di grande fascino, con molte buone idee. Sarebbe stata una trilogia di tutto rispetto. leggi tutto
A distanza di quattro anni dal tutt'altro che riuscito HELLBOUND: HELLRAISER II, arriva il terzo (e forse anche peggiore) capitolo della serie iniziata da Clive Barker nel 1987. Questa volta la produzione e' americana, anche se il regista e' britannico, il decisamente poco dotato Anthony Hickox, figlio di Douglas Hickox il regista del cult-horror anni 70' con Vincente Price OSCAR INSANGUINATO.… leggi tutto
A distanza di quattro anni dal tutt'altro che riuscito HELLBOUND: HELLRAISER II, arriva il terzo (e forse anche peggiore) capitolo della serie iniziata da Clive Barker nel 1987. Questa volta la produzione e' americana, anche se il regista e' britannico, il decisamente poco dotato Anthony Hickox, figlio di Douglas Hickox il regista del cult-horror anni 70' con Vincente Price OSCAR INSANGUINATO.…
Pinhead (Doug Bradley) è stato intrappolato, assieme alla "configurazione del lamento", all'interno di una statua dalla forma inquietante - composta da figure di volti deformati - che entra in possesso di J.P. Monroe (Kevin Bernhardt), titolare di un club a New York. La giornalista Joey (Terry Farrell), informata dell'esistenza dei Supplizianti e della relativa…
La cosa più fastidiosa del film è che Pinhead, l'austero "sacerdote nero" di Hellraiser e Hellbound, in questo film ciancia peggio di un nemico di James Bond! E sghignazza anche, un sacco di volte. Fa le battutine alla Freddy Kruger... siamo al limite della sopportazione per me.
Ci sono diversi personaggi interessanti nel film, caratterizzati anche bene a cui però…
Clive Barker anche stavolta si avvale di un altro valido regista come Hickox, che gira e scrive insieme all'autore un più che degno sequel della mitica saga. Una buona sceneggiatura che non ho trovato per nulla scritta male o superficiale come ho letto in alcune recensioni qui, ma al contrario l'ho trovata soddisfacente nello svelare le origini di Pinehead senza esagerare ma sopratutto…
Terzo capitolo della saga del perfido Pinhead, capitolo che è molto scenografico e dal punto di vista dell'horror buono, ma mi ha convinto poco per sceneggiatura e recitazioni. Le scene paurose non mancano, a cominciare dall'inizio quando un giovane di nome J.P. acquista una strana statua dove dentro è racchiuso Pinhead. Viene subito ucciso un ragazzo squarciato da catene uscite…
Tutte le pellicole che per gusto estetico, colonna sonora, abbigliamento, acconciature, look, immaginario di riferimento sono riconducibili all'Heavy Metal, all'Hard Rock e all'AOR degli anni '80 !!
A tratti molto interessante o molto noioso. Nella parte centrale del film si crea finalmente un po' di tensione che poi viene lasciata svanire nel nulla. Il montaggio tenta di rattoppare mancanze di sceneggiatura, ma i risultati non sono eccelsi.
Dopo avergli dato maggiore visibiluità nel secondo episodio, qui Pinhead inizia a diventare il protagonista indiscusso. Il film si scosta dalla sua estetica visionaria dei primi due episodi per favorire una narrazione più ordinaria, tuttavia di grande fascino, con molte buone idee. Sarebbe stata una trilogia di tutto rispetto.
VOTO : 5,5. Sarà che non sono un accanito seguace della saga, pur comunque apprezzando il talento visivo di Barker, ma questo terzo capitolo non mi ha quasi mai fatto saltare sulla sedia. La sceneggiatura non mi ha convinto, la storia infatti non ha le peculiarità per far emergere appieno le doti orrorifiche intrinseche del personaggio. Rimane comunque una discreta…
Pellicola con alcuni pregi, ma con una sceneggiatura che non convince pienamente e che si conclude con un finale ultra telefonato e poco credibile con Pinhead che come al solito viene fatto fuori con estrema facilità dall’eroina dell’occasione. Presenti, comunque, buone idee come la parte onirica relativa al capitano Spencer o la scena ambientata in Chiesa oppure gli splendidi monologhi di…
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Commenti (7) vedi tutti
Ancora fedele all'universo surreale, grottesco e violento di Clive Barker, ma già sulla via del declino a causa di una sceneggiatura limitata dalla banale ricerca dell'effetto splatter. Anonima la regia di Anthony Hickox, celebre per le sue opere d'esordio (Waxwork - Benvenuti al museo delle cere I e II).
leggi la recensione completa di undyingAll'epoca non lo avevo visto ma direi che non mi ero persa molto. Hellraiser è uno dei miei film preferiti, morbosamente affascinante. Il seguito, miracolo, è un bel film; non del tutto rispettoso dell'originale ma in linea e pieno di trovate originali. Ma non poteva durare: il 3 è un filmetto senza capo né coda che intrattiene il minimo sindacale.
leggi la recensione completa di Yayas82Il Capolavoro rimane il primo, ma anche i due seguiti diretti sono bellissimi, questo mi è piaciuto, per certi versi, anche più del secondo
commento di LucaJazz94Questo terzo capitolo è ricco di scene di morte gore e macabre, ma soffre dii problemi di dialoghi scadenti e recitazione mediocre.Non c'è letteralmente alcun tentativo per creare scene di suspense e intelligente.
commento di wang yuMigliore del secondo anche se non come il primo. Buoni momenti di brivido, ottimi effetti splatter, ritmo elevato. Cosa chiedere di più?
commento di XANDERbellissimo questo terzo capitolo della serie.i primi tre non temono confronti.voto 10
commento di scollo 88Hickox e davvero un buon regista.Riesce ad imprimere ritmo e nuove idee al terzo capitolo della saga del cubo.Sono sempre buone sia la seneggiatura che la recitazione.Soddisfacente.
commento di superficie 213