Regia di Frank Lloyd vedi scheda film
...un ottima ricostruzione della battaglia, per quanto, romanzata ed impreziosita dalla sortita per la distruzione dei cannoni nemici e dalla scene di morte dei suoi eroici, quanto avventati, protagonisti.
Il film ripercorre non troppo fedelmente l'evento storico della battaglia di Alamo avvenuta fra il 23 febbraio ed il 6 marzo 1836 in Texas, allora una regione contesa fra Messicani e 'coloni' americani. Una sorta di colonizzazione che intendeva ridimensionare il potere messicano in quell'are, sino ad allora piuttosto forte.
La parte storica tralascia alcuni eventi che precedono Alamo, come quella del dicembre del 1835 che vide l'esercito texano vittorioso proprio nella conquista di San Antonio di Béxar ove sorgeva la missione francescana oggetto dell'assedio dell'anno seguente.
Si era quindi nel mezzo di una guerra vera e propria ed in effetti non si spega il perché dell'impreparazione dei texani. Nel film viene messa particolarmente in risalto l'amicizia fra il capo dei coloni e il Presidente Messicano nonché Generale Antonio Lòpez de Santa Anna. Storicamente non accertata diversamente dal fatto che in tempi recenti Jim Bowie si era trasferito con la moglie in Messico diventandone cittadino, anche per salvarsi dal colera che, in quel periodo, imperversava in Texas.
Per il resto il film si può considerare davvero un ottima ricostruzione della battaglia, per quanto, romanzata ed impreziosita dalla sortita per la distruzione dei cannoni nemici e dalla scene di morte dei suoi eroici, quanto avventati, protagonisti.
James Bowie peraltro sembra fosse già in condizioni critiche a causa della tubercolosi in stadio avanzato. La sua situazione ne aveva, in effetti, compromesso le capacità di comando. Quindi il passaggio di consegne non sarebbe avvenuto per un presunto infortunio in azione, anche se combattere malati non è certo meno eroico che venir feriti in battaglia.
In estrema sintesi si può tranquillamente affermare che si tratta di un film con una buona compagine d'interpreti sotto la guida piuttosto solida di Frank Lloyd. Buone anche le scene di battaglia e le ambientazioni. Fa comunque impressione vedere quanto piccolo fosse il convento fortificato e quanto grande l'interesse per i messicani. Non sono un esperto di tattica militare, ma non capisco la necessità di conquistarlo quando si poteva aggirarlo per concentrarsi sul resto del territorio piuttosto indifeso per poi attaccarlo in un secondo tempo, preso per fame... ma come dicevo, son profano, per fortuna, di guerre e battaglie.
Forse l'aspetto meno azzeccato è proprio la storia d'amore con salvataggio in extremis del giovane pretendente.
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