Regia di Marc Forster vedi scheda film
Strepitoso.
Da uno spunto di partenza assolutamente originale, che non esiterei a definire davvero geniale, è scaturita una commedia strepitosa che ha del meraviglioso, dove i caratteri della commedia, del drammatico e del sentimentale si fondono in una magica alchimia, sorretta da una narrazione leggera e delicata, che riesce davvero a catturare il cuore dello spettatore, a prenderne in ostaggio i sentimenti, a farlo sorridere ed anche commuovere. Ci sono molti caratteri tipici della commedia americana (il protagonista solo, arido ed infinitamente razionale, gli screzi con una donna diversa da lui ma di cui poi s'innamora ecc.), eppure l'odore della banalità non si avverte mai, mai si ha l'impressione del 'già visto', tutto è funzionale allo scorrimento della trama, che va avanti inesorabile come l'orologio del protagonista verso un finale che pare già stabilito fin dalla prima scena. E se Will Ferrell (forse l'unico comico statunitense in attività degno di nota) qui è un grande protagonista che si lascia alle spalle il ruolo del comico per diventare un attore completo e maturo, resta impresso anche un gigantesco Dustin Hoffman nel ruolo di un letterato.
Sono molti i significati che si possono attribuire a Vero come la finzione. L'ineluttabilità e la fatalità del destino o il fatto che esso possa miracolosamente cambiare? Sono gli schemi prestabiliti e fissi a salvarci e a gestirci al vita o essi non sono altro che stupide e fallibili convenzioni umane? Viviamo tutti davvero in un grande romanzo scritto da qualcuno sopra di noi che non possiamo proprio modificare? La risposta viene lasciata allo spettatore. Scene memorabili: Will Ferrell che canta Whole Wide World ed un finale per nulla scontato che strappa la lacrima e l'applauso.
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