Regia di Marc Forster vedi scheda film
Titolo originale Stranger Than Fiction, come una canzone dei Bad Religion che a un certo punto dice: ?La vita è il libro più schifoso che abbia mai letto?. Lo sceneggiatore Zach Helm, evidente ammiratore di Charlie Kaufman, costruisce intorno a questo spunto una trama arzigogolata e un po? presuntuosa. L?esattore delle tasse Will Ferrell riduce tutto a numeri (quante spazzolinate per ogni dente? quanti passi da qui a là?), e un giorno comincia a sentire nella mente una voce narrante femminile che commenta la sua vita. È quella della scrittrice Emma Thompson, la quale crede di inventare una storia originale e ne prevede anche la fine, alquanto tragica. Il nostro esattore si ribella a codesto finale, a lui decisamente sfavorevole; chiede aiuto al letterato-gigione Dustin Hoffman e nel frattempo si innamora della pasticcera-trotzkista Maggie Gyllenhaal. L?idea non è male, i risvolti pirandelliani intriganti, il personaggio in cerca d?autore interpretato da un bravo attore come Ferrell, ancora poco apprezzato in Italia, è azzeccato. Il problema sorge quando lo svizzero Marc Forster (Neverland) sceglie come registro del film quello della commedia sentimentale hollywoodiana, che mortifica qualunque barlume di originalità rendendolo per tutti i gusti e tutte le stagioni. Così, se le stramberie del protagonista e della sua narratrice fanno per una ventina di minuti sperare in risvolti surreali, lo sviluppo romantico e la morale della favola riconducono tutto nella programmaticità del prodotto medio. Un?occasione sprecata.
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