Regia di Alfredo Castiglioni, Angelo Castiglioni, Guido Guerrasio, Oreste Pellini vedi scheda film
Riti, tradizioni, peculiarità delle tribù africane: circoncisioni, nascite, cacce, allattamenti, cerimonie funebri e così via.
Per i fratelli (gemelli) Alfredo e Angelo Castiglioni è questa la seconda regia, a un biennio da Africa segreta (1969), ma ben poco è cambiato. Si tratta infatti di un altro mondo movie imbarazzante, pregno di immagini abominevoli (non tutte ricostruite, presumibilmente) e sorretto da un commento razzista, bigotto, ignorante e malevolo. Come nel primo titolo, anche qui collabora Guido Guerrasio, al quale è attribuito il testo della voce narrante (quella di Riccardo Cucciolla) nei titoli di testa; la novità è l'inserimento fra i crediti di regia di Oreste Pellini, che si occupa anche della fotografia insieme ai due Castiglioni. Etnologia, antropologia e sociologia qui non c'entrano assolutamente niente: siamo un passo avanti (anche più di uno) verso il baratro, rispetto allo stile spavaldo e volutamente scioccante di Jacopetti, l'inventore del filone mondo; Africa ama è infatti un documentario-non documentario per la sua gran parte (nel senso che consta soprattutto di scene visibilmente girate ad hoc) e tutto ciò che spaccia per ricerca scientifica è in realtà un grumo di luoghi comuni beceri e di effettivi rituali africani inondati di sensazionalismo e scherno. Memorabile la sequenza dell'adulterio, nella quale una donna della tribù viene additata come traditrice e lapidariamente etichettata dal compagno: "Boddana è!", ovviamente doppiato in maniera arbitraria quanto meschina. La tradizione del genere vorrebbe perlomeno una colonna sonora gustosa: qui ci si deve accontentare del commento appena passabile di Angelo Francesco Lavagnino. 1/10.
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