Regia di George Lucas vedi scheda film
C'è chi , oggi, lo definirà un pò datato, ma "American Graffiti", primo grande successo di George Lucas, e unico suo lavoro da regista fuori dal genere fantascienza, resta uno dei non moltissimi film che sanno esprimere qualcosa di onestamente vero sulla giovinezza e sul suo aspetto irripetibile ; cronaca di una nottata prima di un momento importante per quattro ragazzi, il film racconta, incrocia, tergiversa, per collegare in un'alba che rischierà di divenire tragica le storie che presenta. Lucas , e questa è la forza della sua pellicola, rende bene la grande potenzialità di un adolescente, che sommando le proprie aspirazioni ai propri sogni e al peso del tempo a relativa disposizione, potrebbe sentirsi invincibile, nonostante la sfortuna e la ristrettezza degli ambienti che rappresentano il suo mondo: una colonna sonora-capolavoro, composta da molte delle più belle canzoni pop degli anni Cinquanta punteggia la scorribanda dei quattro giovani di provincia, tra disavventure amorose, gare in auto, la scoperta che un Mito radiofonico è solo un omone goloso di gelati che all'occorrenza abbandona la propria disillusione per fornire uno sprazzo di filosofia, e il passo d'avvio per il futuro. Le didascalie che chiudono la proiezione , come rilevò Kezich, giustamente, stanno lì a ricordare la perdita delle illusioni, a confermare che "American Graffiti" è un film cui ci si può impudicamente affezionare.
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