Regia di George Lucas vedi scheda film
Rituale funebre per il Sogno Americano celebrato, con garbo e maestrìa, da un autore che avrebbe potuto anche DIRE qualcosa, se non si fosse ben presto accontentato di progettar videogiochi per stolti. Un requiem vitale e coloratissimo, amaramente corale e magistralmente destrutturato. Tra le massime espressioni di quell'(in)esauribile, sincera ed ispiratissima vena cinematografica che fu la new wave americana anni '70. La cerimonia si chiude con un dovuto addio. Alle illusioni adolescenziali in prima istanza, ai luoghi di sempre, alle certezze domestiche, alle vaporose gonne delle Cindy Lou e delle Mary Jane di turno, alla goliardia ed alle bravate in automobile, ai drive-in col batticuore facile, alle cadillac cromate avorio, al burro d'arachidi e alle altalene con le gomme delle auto. Alle utopie pacifiste. A quell'America che finalmente sapeva gridare il proprio sdegno ed il proprio dolore misto a speranza. L'estremo, inevitabile saluto alla Purezza. Ed agli inganni che ridenti l'accompagnano.
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Estremamente difficile non essere d'accordo! Come per i suoi giovani personaggi, questo film segna anche un traumatico e cruciale spartiacque per la carriera di Lucas e l'intera storia del cinema americano. Ci si lamenta spesso del (relativo) declino "mainstream" intrapreso da Spielberg a partire dallo Squalo (guarda caso del 1974), dimenticando il peggior spreco di talento sofferto dalla New Hollywood dei seventies, ovvero la repentina eclissi (per mero interesse o effettivo inaridimento creativo?) dello splendido autore di questi due magnifici film d'esordio (l'altro è THX - 1971). Folgorato (e rovinato) dagli studi di Joseph Campbell, dopo il 1973 Lucas si convertirà all'ennesimo revivalismo narrativo del "viaggio dell'eroe", e darà l'addio, giovanissimo, alla settima arte, scegliendo con pragmatica lungimiranza di cavalcare la corrente in piena del blockbuster favolistico. Lui si è trasformato in guru del serialismo, ricchissimo magnate d'industria ed effetti speciali, noi abbiamo guadagnato Darth Vader e quasi certamente perso una buona manciata d’opere di squisito valore.
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