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American Graffiti

Regia di George Lucas vedi scheda film

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La recensione su American Graffiti

di passo8mmridotto
9 stelle

Un film indimenticabile, il primo grande successo di un giovane regista che affronta il tema delle difficoltà da parte degli adolescenti della provincia americana di diventare adulti.

Lupo Solitario è il disc jochey di una radio pirata di una cittadina americana non meglio identificata. Potrebbe essere Modesto, dove lo stesso regista George Lucas è nato, oppure Petaluma e altre località californiane.

La colonna sonora di tutto il film è nelle mani di Lupo Solitario, una stupenda compilation di tutti i più grandi successi del passato compresi tra gli anni 1955 - 1961.

Tra le numerose canzoni che fanno parte integrante del film, "Rock around the clok" di Billy Haley, "Only you" e "Smoke gets in tour eyes" entrambe dei Platters, "Johnny B. Goode" di Chuk Berry e "Sixteen Candles" dei Crets.

A Lupo Solitario il compito di seguire, sarebbe meglio dire "guidare" le storie di un gruppo di ragazzi di provincia che si intrecciano in una notte d'estate alla ricerca del divertimento, della trasgressione, della vittoria finale sulla noia tipica adolescenziale.

Sarà una notte brava, quella di Curt (Richard Dreyfuss), Steve (Ronnie Howard), John (Paul Le Matt), Terry (Charlie  Martin  Smith), Bob (Harrison Ford) e delle ragazze Laurie (Cindy Williams), Debbie (Candy Clark) e Carol (Mackenzie Phillips).

Dopo il tramonto, Curt, Steve, John e Terry si incontrano nel parcheggio del Mels' Drive-in (ricostruito per l'occasione identito a quello di San Francisco negli Universal Studios di Hollywood).

Per Curt e Steve è la notte del commiato, il giorno dopo partiranno per il college, mamentre Steve scalpita per lasciare la piccola cittadina, Curt è timoroso del futuro che lo attende.

John è meccanico di professione, e possiede ovviamente la macchina più potente e più bella di tutte, con la quale va alla caccia di ragazze. Anche quella notte, con alterne fortune, perchè gli arriva notizia da Curt e Steve che c'è in giro uno strano personaggio che lo cerca per sfidarlo in una gara con le auto, un certo Bob Falfa (Harrison Ford).

Terry, di carattere insicuro e introverso, vive momenti di gloria alla guida dell'auto di Steve, affidatagli perchè se ne prenda cura durante la sua assenza: abborda una bella ragazza bionda, che accetta la sua compagnia e gli propone di rivedersi.

Curt, mentre gira in macchina con Steve, vede una bellissima bionda a bordo di una Ford Thunderbird bianca.

Avvicinatosi, lei gli sussurra "ti amo" e svanisce nel nulla, ma Curt vuole rintracciarla e si reca alla stazione radio da dove trasmette il d.j. Lupo Solitario, il quale dopo uno strano siparietto, accetta di lanciare un messaggio di Curt alla bionda misteriosa.

All'alba, la ragazza lo chiamerà in una cabina telefonica per rivelargli che è una prostituta.

Nel cuore della notte, Curt viene costretto da una banda di teppisti a seguirli nelle loro scorribande, e suo malgrado deve compiere un sabotaggio a un'auto della polizia. Promosso a pieni voti, la banda vorrebbe arruolarlo, ma Curt riesce a staccarsi dai teppisti, conosciuti come i Pharaones, e converge verso il punto d'incontro, la "Paradise Road".

Non è una notte come tante, questa: c'è posto per la lite tra Steve e Laurie, perchè quest'ultima non vorrebbe che Steve andasse al college, nel timore di un probabile abbandono.

E poi arriva Bob Falfa, lo sfidante di John, che affascina Laurie e lei accetta di fare da passeggera nella gara che li vedrà finire in un fossato, rischiando di morire tra le fiamme: saranno John e Steve a salvarli.

Steve a Laurie si chiariscono, e Steve per amore della ragazza (che è la sorella minore di Curt) decide di non andare al college.

Curt, al contrario, facendo un rapido calcolo degli avvenimenti di quella notte, decide di partire senza rimpianti.

Prodotta da Francis Ford Coppola per Lucasfilm, quest'opera di George Lucas ebbe 5 nomination all'Oscar nel 1974 e vinse il Golden Globe. Non per niente è conservata nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, al 62° posto nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.

Ispirato a "Gioventù bruciata", a "Il selvaggio" e ai film di Elvis Presley, il film vuole simboleggiare, nell'arco di un'ultima notte d'estate, la fine dell'adolescenza, passando in rassegna tutti gli stereotipi del giovanilismo yankee: i blue jean, le code di cavallo delle ragazze, la Coca-Cola, i flipper, i capelli alla marine dei ragazzi, gli hamburger, gli hot-dog, i calzini corti colorati, l'accendisigaro Zippo, il juke Box, il drive-in dove convergono i mezzi di trasporto e di svago dei giovani "eroi" della notte: una stupenda Chevrolet del 1958, affiancata da una Vespa, una Citroen, una Ford Thunderbird, un Hot Road con il motore truccato.

La colonna sonora, indimenticabile, è gestita interamente da Robert Weston Smith, che impersona se stesso in Lupo Solitario (nell'originale, Jack Wolfman).

Mentre scrivo questi appunti, apprendo che Chuc Berry è morto oggi, 19 marzo 2017, a 90 anni.

In "American Graffiti" ha cantato "Johnny B. Goode" e "Almost Grown", presumibilmente nel '62, anno cui le vicende narrate si riferiscono. E mi rendo conto solo adesso che sono passati circa 55 anni, che anch'io ho giocato con i flipper, arrivati dagli Usa di seconda mano, ho ascoltato gli stessi dischi del film nei juke box, ho fumato sigarette Pall Mall e Marlboro accendendole con la Zippo, ho mangiato hot-dog e bevuto Coca-Cola, sono andato al cinema all'aperto sognando di essere a bordo di una Ford Thundebird con a fianco la mia ragazza, magari biondissima.

E ho pensato che se tutto questo accadeva nella mia cittadina, situata in un'isola al centro del Mediterraneo - a quei tempi quasi sconosciuta - , allora quel sogno americano era ormai dilagato in tutto il mondo, e le speranze dei giovani non erano più tanto utopistiche, e che il destino in qualche modo poteva essere modificato e rimodellato.

OK. Dissolvenza. Si ritorna alla realtà dei nostri giorni. 

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