Regia di Edgar Reitz vedi scheda film
Si dispiega la grandezza di Heimat, a partire dall'emozionante illustrazione dell'albero genealogico delle famiglie Simon, Wiegand e Glasisch. Anche con i suoi difetti (l'interminabile "festa" nella quale i morti osservano i vivi), Reitz mette in mostra l'anima tedesca sotto nuova forma rispetto al passato. E crea, punti fermi della narrazione e della grande famiglia protagonista della saga, due figure femminili - Katharina (Gertrud Bredel) e Maria (Marita Breuer) - tra le più memorabili della storia del cinema. «È la possibilità della composizione di una sorta di epica del quotidiano ad affascinare Reitz, il quale vuole, attraverso questo grande affresco, restituire tutta la dignità che compete a quella dimensione privata dell' "essere tedesco", sempre sacrificata ed annullata a fronte dell'immagine pubblica riconosciuta alla Germania e alla sua gente» (Adriano Piccardi, Cineforum)
N.B. Le cinque stellette sono per l'intera serie, poiché, nel complesso, l'ultimo episodio non è certo il migliore di quel grande evento cinematografico che resta Heimat.
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