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Come sinfonia

Regia di Ninì Grassia vedi scheda film

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La recensione su Come sinfonia

di mm40
2 stelle

Le peripezie professionali e sentimentali di un aspirante cantante napoletano, innamoratosi della sua discografica, che però gli preferisce un suo amico.

Come sinfonia è la penultima opera diretta da Ninì Grassia, iperprolifico cineasta partenopeo che ha dedicato la sua vita artistica al cinema alimentare, realizzando una trentina di pellicole in poco più di due decenni di carriera. Fin dagli esordi il Nostro ha eletto come suo genere di riferimento la sceneggiata napoletana, l’esasperazione del melodramma con personaggi caricati emotivamente all’inverosimile e situazioni tratte dal quotidiano, virate quanto più possibile al patetico; man mano che il cinema italiano è sprofondato in crisi, anche la qualità dei sottoprodotti è venuta meno: e così è stato naturalmente pure per Grassia. Che qui si ritrova con interpreti, per quanto già testati dal regista in precedenza, non esattamente eccelsi (Barbara Chiappini, Antonio Zequila) e con un comico – Simone Schettino – come protagonista, costretto a una parte poco consona alle sue corde. Al di là delle generiche scusanti e dell’annotazione doverosa sulla qualità della confezione lievemente superiore a quella dei lavori immediatamente precedenti del regista, in questo film c’è comunque poco da salvare, a partire dalla storia già stravista e facilmente prevedibile. Soggetto di Ninì Grassia, sceneggiatura di Ninì Grassia; di Ninì Grassia il montaggio, mentre delle musiche si sono occupati Ninì Grassia e Aldo Tamborelli (altro collaboratore usuale); produce l’Accademia Nazionale dello Spettacolo, il cui Presidente era a quel tempo Ninì Grassia. 2/10.

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