Regia di Edgar Reitz vedi scheda film
Arrivano gli anni Sessanta. Qualcuno della famiglia Simon se ne va senza far rumore (come Eduard) e va a raggiungere gli altri, giovani e vecchi, già scomparsi. Hermann è diventato un musicista d'avanguardia, anche grazie ai finanziamenti del padre putativo americano (che chiama daddy). Anton rifiuta di cedere l'azienda che ha fondato ad una multinazionale. Schabbach rimuove il monumento ai caduti della Grande Guerra per consentire le manovre agli autobus. Il colore della realtà continua ad alternarsi con il bianco e nero della poesia della memoria.
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