Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
Primo film americano del nord-europeo Nicolas Winding Refn, autore molto interessante ancora pressoche’ sconosciuto nel nostro paese ma con gia’ sette/otto importanti titoli all’attivo. Tra questi il nervosissimo e ultrafisico Bronson, timidamente distribuito in questi giorni in alcune citta’ e che ho avuto il piacere di vedere due anni fa al Festival di Torino, che dedico’ saggiamente una completa rassegna personale al giovane geniale autore.
Fear X pare sia stato un clamoroso flop sul mercato statunitense, e le ragioni non sono del tutto incomprensibili, data l’osticita’ dell’argomento. Un timido addetto alla sicurezza di un centro commerciale vive il suo tempo libero nell’ossessiva ricerca di dati che possano chiarirgli la misteriosa uccisione dell’amata moglie incinta di pochi mesi, avvenuta quasi per caso nei dintorni del supermercato dove ha scelto in seguito di andare a lavorare.
L’ipotesi del complotto affiora presto nella mente turbata del solitario protagonista e dello spettatore sempre piu’ avvinto da una trama che accumula e non svela.
John Turturro torna ad essere il grande interprete degli indimenticati film dei Coen (Barton Fink e Crocevia della morte su tutti) e spiace rilevare che dal 2002 ad oggi non sembra aver piu’ raggiunto simili vette (forse troppo impegnato nella regia dei suoi ultimi - non particolarmente sorprendenti film, o come interprete in blockbuster roboanti girati per scopi “alimentari” per sua stessa ammissione). Il film si avvolge di una soffocante e tetra atmosfera lynchana, con incubi e deliri rosso fuoco alla “Fuoco cammina come me”, film col quale condivide una certamente voluta tensione nel non dire, nel non svelare mai apertamente, nel far cadere anche le piu’ elementari certezze e punti fermi.
Cio’ nonostante, se rapportato al gia’ citato ottimo e sanguigno Bronson o all’ancor migliore e piu’ raggelato Valhalla Rising, si tratta di un Refn certamente piu’ addomesticato alle esigenze di una produzione piu’ ricca ma piu’ pressante nel esigere il rispetto di un canovaccio. Tuttavia questo vincolo non compromette i molti pregi di un’opera tesa e ricca di incognite. ...Aspettando fiduciosi Drive, trionfo all'ultimo concorso ufficiale a Cannes...
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