Regia di Paul Schrader vedi scheda film
A Los Angeles, un accompagnatore a pagamento per donne danarose viene incastrato in un caso di omicidio e vede farsi improvvisamente il vuoto intorno a lui. Prima parte descrittiva, volutamente sgradevole: Gere sguazza in un contesto patinato e modaiolo (vestiti firmati, auto di lusso, locali esclusivi, culto della forma fisica) che non maschera lo squallore di fondo e dove si imbatte nella mina vagante Lauren Hutton, sfinge dall’aria sofferta e dagli occhi enormi. La seconda parte è un giallo dal ritmo incalzante e con implicite venature politiche: il cerchio si chiude progressivamente intorno al protagonista, che perde gli status symbols sui quali fondava la propria immagine, viene espulso dall’alta società che frequentava ed è costretto a riconoscere la vanità dell’esistenza condotta fino allora. Ma, come ci si può aspettare da Schrader, la Grazia è in agguato e conduce a un imprevedibile finale liberatorio.
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