Regia di Ulu Grosbard vedi scheda film
Tra noir, gangster movie, thriller e spaccato sociologico, un'opera sorprendente tratta da un romanzo autobiografico di Eddie Bunker (curiosate bene: sua una piccola parte). E' l'opera più inventata e meno controllata del solido Grosbard (altrove più calligrafico e ingessato), quella più vivace e stilistcamente eterodossa. La prima parte fila come un treno, con il suo tono dimesso e volutamente rallentato (memorabile la sequenza della doccia nella prigione); la seconda, con un prevedibile sussegursi di rapine, è un po' pletorica... ma emozionante quando mette a nudo il rapporto teneramente impossibile tra il protagonista (un Hoffman a 18 carati) e la splendida Russell. Da menzionare anche il poderoso cast di comprimari: Walsh, Stanton, Gary Busey e una giovane Kathy Bates. Manca la scintilla del capolavoro, ma è un grande film crepuscolare. Pressoché introvabile, è stato recentemente distribuito dalla TV satellitare. Curiosità: la regia era stata inizialmente affidata allo stesso Hoffman. Alla sceneggiatura ha collaborato Michael Mann (non accreditato).
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